Juno arriva su Giove: sonda Nasa studierà pianeta gigante

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Juno arriva su Giove

La sonda Juno è finalmente arrivata su Giove. Una grande, ennesima, conquista della Nasa. La sonda è stata lanciata per studiare alcuni aspetti del grosso pianeta, come la quantità di ammoniaca e acqua esistente nell’atmosfera.

Juno: sonda robustissima

Juno verrà probabilmente attirata da Giove, che verrà così esaminato per 18 mesi. Gli studiosi della Nasa, insomma, mediante tale sonda scopriranno aspetti inediti di alcuni fenomeni ‘gioviani’ come le tipiche aurore. Gli scienziati statunitensi cercheranno anche di scoprire se il nucleo di Giove sia effettivamente solido. La Nasa non aveva mai inviato una sonda in un punto così prossimo a Giove: per questo Juno è molto più robusta di una normale sonda. Le protezioni, specialmente quelle che difendono il sensore d’assetto, sono molto efficaci. Gli esperti della Nasa presentarono Juno e delinearono le sue caratteristiche poco prima del conto alla rovescia per il lancio, lo scorso 30 giugno, presso il Jet Propulsion Laboratory. Giove è un pianeta grandissimo: pensate che la sua massa supera abbondantemente quella di tutti gli altri pianeti e asteroidi del Sistema Solare. E pensare che il grande pianeta è composto prevalente da idrogeno ed elio! Obiettivo primario di Juno è quello di esaminare accuratamente l’atmosfera di Giove; poi dovrà svolgere altre attività, come vagliare la magnetosfera. Una curiosità: sulla sonda Juno ci sono piccole statue raffiguranti Giove, Giunone e Galileo Galilei.

Una sonda che parla un po’ italiano

Juno parla un po’ italiano. Perché? Beh, si dà il caso che lo spettrometro Jiram è stato creato da Leonardo-Finmeccanica a Campi Bisenzio sotto la direzione dell’Istituto di Astrofisica e Planotologia Spaziali dell’Inaf. Il KaT, inoltre, è stato creato da diversi esperti della Thales Alenia Space Italia, assieme a vari ricercatori de ‘La Sapienza’ di Roma, e dovrà fornire importanti dettagli  sulla composizione interna di Giove e sul campo gravitazionale.

Ieri, 4 luglio 2016, è stato un grande giorno per l’astronomia mondiale. La sonda Juno è riuscita ad ‘agganciarsi’ all’orbita di Giove, pianeta gigante da sempre studiato da astronomi e appassionati di astronomia. La missione che ha come protagonista la sonda Juno è stata avviata 5 anni fa ed ora, per fortuna, è stato centrato il primo grosso obiettivo. La sonda della Nasa ha percorso ben 2,8 miliardi di km prima di lambire l’orbita di Giove.

Distanza minima tra Juno e nubi gioviane sarà di 5000 km

Gli esperti della Nasa hanno affermato che la distanza minima tra Juno e le nubi del gigantesco pianeta sarà di 5000 km. Se la sonda si avvicinasse di più subirebbe l’attrazione gravitazionale di Giove. Il campo magnetico di tale pianeta è 14 volte più forte di quello della Terra, quindi Juno verrà colpito da un’enorme quantità di radiazione (circa 20 milioni di RAD).

La missione che ha permesso di portare Juno su Giove non è costata decisamente poco, 1,1 miliardi di dollari, ma gli americani, si sa, quando si tratta di astronomia e scoperte scientifiche non badano a spese.

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