La plastica negli oceani finisce sulle nostre tavole: microsfere nei pesci

0
Plastica negli oceani finisce nell'organismo dei pesci

L’uomo è irresponsabile. E’ risaputo. L’incuria umana sta rovinando il pianeta. L’uomo però non sa, o forse sa ma fa finta di non saperlo, che la sua disattenzione, un giorno, lo danneggerà. Forse non tutti sanno che il pesce che finisce sulle nostre tavole contiene plastica. Sì, proprio quella plastica gettata nei mari.

Una proposta di legge in Parlamento per bandire microsfere di plastica

Greenpeace ha sottolineato che, ogni anno, finiscono negli oceani oltre 8 milioni di tonnellate di plastica. Una quantità indicibile, inaccettabile e deleteria. Forse tutti non ne sono al corrente. Bisogna rimboccarsi le maniche, dunque, ed arginare la situazione. Tale plastica, o meglio i piccoli frammenti di plastica finiscono nell’organismo dei pesci. Ecco allora che nei nostri piatti finiscono pesci alla plastica. Indubbiamente non si tratta di alimenti salutari, no? Greenpeace ha esaminato numerosi studi sugli effetti della plastica sugli ambienti oceanici. Nel rapporto, l’associazione ambientalista scrive che il problema della plastica negli oceani è risalente ma, negli ultimi anni, ha assunto proporzioni ragguardevoli ed allarmanti.

Quando la plastica finisce in mare tende a sminuzzarsi, diventando così microplastica. Le microsfere di plastica e i piccoli frammenti di plastica, inevitabilmente, finiscono nell’organismo dei pesci. Sono proprio le microsfere quelle più dannose; non a caso Greenpeace ha chiesto al Parlamento italiano di approvare una legge che vieta la produzione e l’utilizzo di microsfere. In realtà, una proposta di legge al riguardo è già stata presentata:  è stata l’associazione Marevivo a promuoverla. L’associazione ambientalista chiede il divieto di produzione e uso di microsfere di plastica perché potrebbero seriamente danneggiare la salute degli uomini.

Un camion di plastica nei mari in un minuto

Cerchiamo di essere più responsabili e non facciamo finire la plastica negli oceani. Si deve riciclare. Si stima che, ogni minuto, finisce negli oceani un camion di plastica. E’ inaccettabile. Un atteggiamento così sconsiderato dell’uomo è un male per l’ambiente, per l’ecosistema marino e per l’uomo stesso. Se non si interviene subito, nel 2050 ci saranno più bottiglie di plastica che pesci negli oceani.

Sembrerà strano, ma i maggiori inquinatori non sono solamente i Paesi industrializzati ma anche nazioni come Cina, Thailandia, Vietnam e Indonesia. Il problema non è irrisolvibile. Gli esperti raccomandano alle aziende di non utilizzare imballaggi di plastica, o comunque diminuirne l’utilizzo.

Piperina e Curcuma in OFFERTA, Pagamento alla consegna GRATIS