Legge 104 per depressione: quando si può chiedere?

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depressione-invalidità-legge-104Chi è depresso può beneficiare dei vantaggi contemplati dalla legge 104 perché la depressione è compresa tra le malattie invalidanti indicate dal legislatore. Ovviamente il grave stato depressivo deve essere attestato da una commissione medica. Anche la depressione, dunque, fa parte delle patologie che incidono negativamente sulla vita professionale e sociale, nonché sulla salute generale della persona. E’ doveroso precisare che legge 104 per depressione può essere richiesta solo se il disturbo è grave, ovvero provoca una forte riduzione della capacità lavorativa, un calo certificato da un pool di medici. La depressione, insomma, deve essere invalidante e tale da rendere il soggetto non autosufficiente.

Invalidità e percentuali

Secondo il portale ‘La Legge per Tutti’ si parla di ‘invalidità causata dallo stato ansioso depressivo quando dalla depressione deriva una riduzione della capacità lavorativa’. A seconda della percentuale d’invalidità derivante dalla depressione, si possono ottenere benefici e misure assistenziali. Sotto c’è l’elenco delle invalidità derivanti da stati depressivi gravi e relative percentuali:

  • Sindrome depressiva endoreattiva lieve: 10%
  • Sindrome depressiva endoreattiva media: 25%
  • Sindrome depressiva endoreattiva grave: dal 31% al 40%
  • Sindrome depressiva endogena lieve: 30%
  • Sindrome depressiva endogena media: dal 41% al 50%
  • Sindrome depressiva endogena grave: dal 71% all’80%
  • Nevrosi fobico ossessiva e/o ipocondriaca di media entità: dal 21% al 30%
  • Nevrosi fobico ossessiva lieve: 15%
  • Nevrosi fobico ossessiva grave: dal 41% al 50%
  • Nevrosi ansiosa: 15%
  • Psicosi ossessiva: dal 71% all’80%.

I benefici per il lavoratore depresso

Se il lavoratore finito nel tunnel della depressione è portatore di handicap può avvalersi di tutti i vantaggi previsti dalla legge 104, come il rifiuto al trasferimento, i permessi retribuiti mensili e la possibilità di scegliere la sede di lavoro, oltre alle agevolazioni fiscali. Se il medico accerta la depressione del paziente, stila un certificato in cui viene annotato l’handicap e l’invalidità del paziente. Il documento viene poi inoltrato all’Inps telematicamente o mediante Caf o Patronato. Una volta ricevuto il certificato, l’Inps comunicherà al paziente la data dell’incontro con la commissione medica dell’Asl per la verifica dell’invalidità. Se il paziente non è in condizioni di recarsi presso la sede indicata dall’Inps può chiedere un controllo presso la sua abitazione.

I diritti di un lavoratore depresso

In Italia ci sono 4,5 milioni di depressi. L’Oms ha dichiarato che la depressione sarà, entro il 2030, la patologia cronica più diffusa al mondo. Molti lavoratori, dunque, si troveranno in condizione di lasciare la loro professione, o quantomeno assentarsi spesso. La depressione è stata riconosciuta come una vera e propria patologia, quindi il lavoratore depresso ha diritto a una serie di agevolazioni, tra cui quelle previste nella legge 104. Tali benefici, comunque, presuppongono una valutazione medica. Bisogna distinguere ansia e tristezza dalla depressione. Sbalzi d’umore o momenti d’agitazione, ovviamente, non danno nessun diritto al lavoratore.

La depressione si distingue dalla semplice tristezza perché muta l’umore della persone. I tipici sintomi della malattia sono:

  • scarsa fiducia in se stesso
  • tristezza continua
  • disinteresse verso gli altri e la società
  • scarsa voglia di frequentare amici, parenti o, in genere, altre persone

Prima di far valere qualsiasi diritto legato allo stato depressivo è sempre bene farsi visitare dal proprio medico di fiducia. A differenziare la semplice angoscia dalla depressione è la continuità. Una persona depressa è sempre triste, giorno e notte. I sintomi, inoltre, devono risalire a svariati mesi.

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