“L’uomo che non cambiò la storia” sbarcherà a Venezia
Da Redazione
Agosto 09, 2016
L’interessante documentario “L’uomo che non cambiò la storia” verrà proiettato alla prossima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Il noto evento aprirà i battenti il prossimo 31 agosto.
“L’uomo che non cambiò la storia”: Caria si è ispirato a opera Bianchi Bandinelli
“L’uomo che non cambiò la storia”, docu diretto da Enrico Caria, è molto interessante dal punto di vista storico perché si ispira a “Il viaggio del Fuhrer in Italia”, diario scritto dal celebre archeologo e storico dell’arte Ranuccio Bianchi Bandinelli. Molti conoscono Bianchi Bandinelli ma pochi sanno che, in occasione di un viaggio di Adolph Hitler in Italia, lo sfiorò l’idea di ordire un attentato per fare fuori si il dittatore nazista che Benito Mussolini, duce del fascismo. Caria è riuscito a realizzare un’importante documentario anche grazie alle immagini d’archivio dell’Istituto Luce – Cinecittà. Il direttore della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, ha spiegato:
“Ranuccio Bianchi Bandinelli è una figura notissima fra gli storici dell’arte e gli archeologi italiani. Meno noto il fatto che, costretto a far da guida a Hitler e Mussolini, in occasione del primo viaggio in Italia del Fuher, si fosse interrogato sull’opportunità di organizzare un attentato: voleva togliere di mezzo gli ingombranti dittatori. Caria ricostruisce con ironia e precisione documentale l’incredibile vicenda, che suscita ancora oggi interrogativi di grande attualità”.
Protagonista documentario è Ranuccio Bianchi Bandinelli
Caria ha realizzato una grande opera. “L’uomo che non ha cambiato la storia” non si concentra su Hitler e Mussolini, ma sulla guida illuminata che fece notare loro, in quella primavera del 1938, le bellezze artistiche e culturali di Roma e Firenze. L’uomo che non ha cambiato la storia è proprio Bianchi Bandinelli, un grande storico dell’arte e archeologo, maestro di tanti famosi archeologi. Lui poteva veramente cambiare la storia, pianificando un attentato durante la visita del Fuhrer in Italia, ma non l’ha fatto. Ha colpito, però, i due dittatori con la sua arma migliore, la cultura. Dopo il viaggio in Italia di Hitler, infatti, Bianchi Bandinelli realizzò una straordinaria opera, proprio quella da cui ora ha tratto ispirazione Enrico Caria,
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