La mamma stira, il papà lavora: grande polemica per il libro sessista delle elementari

Ha generato molta polemica un’immagine spopolata sui social, che ritrae quello che sembra essere un semplice esercizio grammaticale, direttamente tratto da un libro di seconda elementare. L’esercizio in questione propone di eliminare il verbo non adatto al soggetto, che deve compiere determinate azioni; stando all’esercizio, però, si legge chiaramente: “La mamma stira e cucina, il papà lavora e legge”. Sono state tantissime le polemiche nate a seguito di quest’esercizio, definito estremamente sessista e in grado di influenzare la mentalità di bambini.

La mamma stira, il papà lavora: l’esercizio che ha fatto infuriare il web

Si tratta di un semplice esercizio posto su un libro di seconda elementare: uno di quegli esercizi che servono alla conoscenza delle varie parti del discorso – come soggetti e predicati – e favoriscono, attraverso esempi semplici e mirati, la cultura di un bambino di scuola elementare. L’esercizio in questione, però, è stato definito sessista e oggetto di incredibili polemiche: il capitolo in cui è posta l’attività da svolgere e quello del verbo, e la consegna chiede di cancellare il verbo non adatto ad un determinato soggetto. Per ogni soggetto – quindi – sono indicati tre verbi, di cui uno da eliminare.

L’esercizio si sviluppa, quindi, in questo modo:

• La mamma = cucina, stira, tramonta
• Il sole = illumina, gela, sorge
• Il cavallo = canta, corre, nitrisce
• L’acqua = scorre, lava, dorme
• Lo scoiattolo = vola, salta, rosicchia
• Il papà = lavora, legge, gracida

I verbi da eliminare sono, chiaramente: tramonta, gela, canta, dorme, vola e gracida. Tuttavia, non è nella validità dell’esercizio – svolto regolarmente – che sono stati scorti i motivi della polemica, bensì in quello che sarebbe un atteggiamento sessista di affiancare determinate azioni ad alcuni soggetti, in questo caso “la mamma” e “il papà”.

Polemica sui social per il libro sessista delle elementari

In poche ore sono stati in tantissimi, sui social, a condividere – carichi di indignazione – la foto dell’esercizio che nasconde il motivo della polemica sessista.

“Il papà lavora e legge, la mamma cucina e stira. Italia 2019, libro di seconda elementare”, si può leggere sulla pagina Facebook “Abolizione del suffragio universale” che, come suggerisce il suo stesso titolo, condivide immagini, post e articoli in cui vengono mostrati comportamenti, affermazioni o considerazioni sgrammaticate, erronee o assolutamente arbitrarie. Quello della pagina Facebook è uno dei post più condivisi, ma tuttavia non l’unico presente sui social network.

In base a quanto presente su tutti i social, è possibile delineare una doppia tendenza, che porta a – sostanzialmente – due tipi di commento: quello indignato e quello che nega la matrice sessista del libro in questione. Soprattutto per i secondi, le polemiche sono sterili in quanto si tratta di verbi che si è soliti associare comunemente alle figure proposte, soprattutto all’interno della cultura italiana; nessun motivo sessista, quindi, ma soltanto abitudine che porta il bambino a svolgere l’esercizio meglio. Per gli altri, invece, è assolutamente da condannare un esercizio di questo tipo e, anzi, da denunciare l’autore del libro. C’è poi un’ultima categoria di commenti: chi ironizza, soprattutto tra i padri, recriminando il suo diritto a gracidare. 

Perché l’esercizio è stato considerato sessista?

La grande polemica nata a seguito dell’esercizio non riguarda tanto le azioni che sono state affiancate ai due soggetti della mamma e del papà, ma il fatto che – secondo coloro che portano avanti l’indignazione stessa – si tenda ad etichettare negativamente certi personaggi e figure sociali, rischiando di influenzare negativamente il bambino che crede sia normale che la mamma possa solo stirare o cucinare, mentre il padre sappia solo lavorare o leggere.

Di conseguenza, l’esercizio sembra sessista in quanto – non ammettendo il contrario, ovvero che anche una madre può lavorare o un padre saper stirare – si ferma a certe etichette sociali che sono state già ampiamente superate dalla morale comune.