Parli nel sonno? Potresti essere cattivo e aggressivo
Da Redazione
Gennaio 22, 2018
Parlare nel sonno è un disturbo conosciuto nel mondo della scienza e della medicina come sonniloquio. Chi soffre di tale disordine tende a parlare nel sonno senza accorgersene. Tali soggetti possono dire di tutto, dalle sciocchezze ai discorsi lunghi e articolati. Il sonniloquio colpisce specialmente i bambini e gli uomini. La dottoressa Isabelle Arnulf e i suoi collaboratori hanno cercato di conoscere meglio tale disordine, facendo scoperte incredibili.
Eloquio notturno generalmente volgare
Metro ha riferito che la dottoressa Arnulf ha notato che, generalmente, i discorsi notturni, tipici delle persone che soffrono di sonniloquio, sono volgari. Ciò potrebbe mettere in imbarazzo.
I ricercatori hanno analizzato 232 adulti durante il sonno. Pochi non avevano disturbi del sonno. Chi soffriva di sonniloquio, quindi parlava nel sonno, tendeva ad esprimersi in maniera volgare.
La parola frequente nel sonno
La Arnulf e colleghi hanno detto che la parola più comune proferita dai volontari era ‘no’ ma il 24% delle conversazioni notturne conteneva parole negative e scurrili. Non sono mancate imprecazioni.
Sebbene il vocabolario di chi soffre di sonniloquio sia pieno di parolacce, la grammatica non muta. Chiariamo. Gli studiosi si sono resi conto che quando si parla nel sonno non vengono commessi errori grammaticali.
Durante un’intervista a MNT, la Arnulf ha dichiarato: ‘Quello che adesso sappiamo è che parlare nel sonno è molto simile a parlare nella veglia, in termini di corretta grammatica… Le differenze sono qualitative: il linguaggio notturno è negativo, teso, più volgare e rivolto a qualcuno, non a se stesso’.
L’esperta dice che il cervello sfrutta le stesse reti del risveglio e le conversazioni notturne sono una sorta di traduzione dell’attività onirica.
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