Dormire poco e male: la costante della senilità
Da Redazione
Dicembre 30, 2017
E’ risaputo che dormire bene e per un determinato numero di ore, ogni notte, sia importante per migliorare le proprie performance cognitive ed intellettive e, quindi, affrontare la giornata lavorativa o scolastica al meglio. Metabolismo, umore e memoria ne risentono quando si dorme poco e male. Di conseguenza, chi ha problemi di sonno spesso è ansioso e stanco. Più si va avanti con l’età, però, è decisamente minore il tempo passato tra le braccia di Morfeo. Il riposo notturno diventa un momento costellato da tanti micro-risvegli. Alla fine, le ore di sonno sono nettamente inferiori rispetto a quelle della gioventù. E’ la scienza che lo dice. Dormire poco è una costante della senilità.
Sonno profondo addio
Il sonno profondo è appannaggio dei giovani e degli adulti non anziani. Mentre un ventenne concede al sonno profondo diverse ore, un settantenne gliene dedica pochi minuti. Gli anziani tendono generalmente a svegliarsi molte volte, ogni notte, per vari motivi.
Ci sarebbero ragioni fisiologiche dietro lo scarso sonno degli anziani. I ricercatori dicono che, con l’avanzare dell’età, diminuiscono i neuroni dell’ipotalamo che ci fanno capire che è ora di coricarsi.
Man mano che il numero di tali neuroni cala, diminuisce anche il numero delle ore di sonno e la memoria. Ecco perché, solitamente, le persone attempate hanno poca memoria.
Un 70enne dovrebbe dormire circa 7 ore a notte. Pochi anziani però riescono a dormire senza sosta per 7 ore. I risvegli sono continui.
Sonno degli anziani pregiudicato dagli acciacchi
Non bisogna dimenticare che i problemi d’insonnia correlati all’età possono essere causati dai malesseri e dalle patologie tipiche della senilità, come dolori muscolari, artrite e problemi muscolari. Curando tali disturbi forse si potrebbe dormire qualche ora in più.
Gli esperti consigliano agli anziani di dormire un po’ dopo pranzo. La pennichella pomeridiana, però, non dovrebbe superare i 40 minuti. Se dura di più rischia di rovinare seriamente il riposo notturno.
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