Reddito di inclusione per gli italiani poveri o viatico per gli stranieri?

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Reddito di inclusione vantaggio maggiore per italiani o stranieri?

Reddito di inclusione vantaggio maggiore per italiani o stranieri?Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato Reddito di inclusione, un sostegno per la famiglie povere. E’ da tempo che si parla di tale novità, che dovrebbe riguardare 400.000 famiglie indigenti, ovvero 1 milione e 800.000 soggetti. Al di là del clamore e delle speranze che una tale misura genera tra le persone meno abbienti, sovvengono adesso alcuni interrogativi su questo strumento per combattere la povertà e l’esclusione sociale. Innanzitutto l’Isee. Per rientrare nella platea degli aventi diritto bisogna avere un Isee inferiore a 6.000 euro. E chi ha un Isee, ad esempio, di 6.500 euro? Di appunti da fare alla misura per il contrasto della povertà che sembra scimmiottare il reddito di cittadinanza dei grillini ce ne sono. Siamo sicuri che questo strumento serva ad aiutare le famiglie italiane? E per quanto tempo verranno aiutate? Il provvedimento, è bene che tutti lo sappiano, ha carattere temporaneo. Quei 485 euro al mese, al massimo, verranno percepiti per un anno e mezzo. Poi nulla. Inoltre si dovrà partecipare a un progetto di attivazione e inclusione sociale e lavorativa mirato al riscatto dalla condizione di povertà.

Tanti esclusi, per un pelo, dal Rei

Nella mente del legislatore e dell’Esecutivo, dunque, il Reddito d’inclusione dovrebbe essere una somma che permette alle famiglie povere di sussistere (con neanche 500 euro al mese) e nel frattempo partecipare a programmi orientati all’inserimento lavorativo. Una cosa è certa: a beneficiare di tale sussidio saranno specialmente stranieri con permessi di soggiorno; quindi ipotizziamo che il Rei sarà essenzialmente un viatico per stranieri, non tanto un sostegno per le famiglie italiane povere. Sì perché nella platea degli aventi diritto italiani rientrano tante persone, ma altrettanti sono gli esclusi per un pelo. Ci sono poi, giustamente, soggetti che hanno una priorità nel beneficio, ossia donne incinte, disoccupati over 55 e famiglie con disabili o minorenni. Tutto giusto, per carità. Speriamo solo che questo nuovo beneficio non introduca una sorta di discriminazione al contrario. I migranti in Italia hanno fame e devono essere sfamati e accuditi; non dimentichiamoci però delle tante famiglie affamate italiane.

La risposta al reddito di cittadinanza del M5S

Il reddito di inclusione, nato come una risposta al reddito di cittadinanza targato M5S si fonda su una card che verrà assegnata ad ogni avente diritto, che permetterà di acquistare beni di prima necessità. Siamo sicuri che i fondi stanziati (1,6 miliardi di euro) basteranno? Abbiamo i nostri dubbi. Comunque, il Rei entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio 2018. Verrà concesso per un periodo massimo di 18 mesi. Prima di fare una nuova richiesta dovranno trascorrere almeno 6 mesi dall’ultima erogazione..

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