Referendum, trionfo del No: il commiato di Renzi

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Referendum, trionfo dei no: dimissioni di Renzi

Il dado è tratto. Al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 hanno vinto i no. Gli italiani hanno respinto la riforma costituzionale targata Renzi ed hanno messo il premier alle corde. Nelle ultime ore Matteo Renzi, da Palazzo Chigi, ha riconosciuto la sconfitta, sottolineando che è terminata l’esperienza del suo Esecutivo. Oggi il premier dimissionario incontrerà il Capo dello Stato Mattarella. Sembra che questo abbia avanzato l’ipotesi di un secondo mandato ma Renzi è irremovibile: le sue dimissioni sono irrevocabili.

Chi sarà il nuovo presidente del Consiglio?

Chi sarà il prossimo premier italiano? Se lo stanno domandando gli italiani, e non solo, in queste concitate ore. Sarà compito del Capo dello Stato Matterella, che si è sempre mostrato un soggetto neutrale e onesto, prendere una valida decisione. Intanto il centrodestra e il M5S sperano nelle elezioni anticipate perché, certamente, si è stanchi dei Governi tecnici e similia. E’ indubbio che sia ancora il Pd a detenere il gruppo parlamentare più folto. Renzi ha fatto intendere che, dopo il referendum spetta all’opposizione dem fare proposte sulla modifica dell’Italicum. La legge elettorale va cambiata e, secondo Mattarella, il cambiamento deve precedere l’eventuale scioglimento delle Camere. La legislatura scadrà il prossimo 2018 ma è probabile che ci saranno elezioni anticipate dopo la schiacciante vittoria del no al referendum costituzionale. Un no a Renzi, anche se il premier dimissionario aveva più volte rimarcato che il referendum del 4 dicembre non era un test sulla tenuta del Governo.

Pietro Grasso nuovo premier?

Le dimissioni di Renzi sono irrevocabili, dunque. Dinanzi a una decisione del genere, a Sergio Mattarella non resterà altro che consultare i vari gruppi parlamentari e nominare un premier che goda del favore della maggioranza delle forze politiche. Adesso è difficile fare nomi. Secondo i rumors, potrebbero prendere il posto di Renzi, a Palazzo Chigi, personaggi come Pier Carlo Padoan, Dario Franceschini e Pietro Grasso.

Renzi si dimette da premier. Si dimetterà anche da segretario del Pd? Beh, secondo alcuni insider dem l’ex sindaco di Firenze non avrebbe intenzione di gettare la spugna anche nel partito. Una cosa è certa: Renzi ha accettato la sconfitta e, come disse mesi fa, si è messo da parte.

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