Tac con cellulare: medici stupiti scattano foto al paziente

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Tac con telefonino a Napoli

Tac con telefonino a NapoliSconcerto a Napoli per un episodio avvenuto all’ospedale Cardarelli. Una signora si era recata in fretta e furia nel noto nosocomio partenopeo, lamentando un forte mal di testa. I medici, allora, avevano deciso di sottoporla a una Tac per scoprire il motivo del suo patimento. Una volta arrivata nel reparto di neuroradiologia e messa dinanzi all’apparecchiatura per eseguire la Tac, la signora campana non ha saputo resistere ed ha risposto al cellulare.

Teschio e cellulare

Tecnici e medici dell’ospedale Cardarelli sono rimasti allibiti nel momento dello scatto della foto. L’immagine mostrava non solo il teschio ma anche un cellulare. La signora aveva violato il regolamento che proibisce di sottoporsi a tale esame con il cellulare indosso.

La donna di Napoli non solo avrebbe portato con sé lo smartphone durante la Tac ma avrebbe anche risposto a una chiamata. I medici, sconcertati, non hanno potuto fare altro che scattare e pubblicare la foto che ritrae la signora al cellulare. Lo scatto è diventato virale.

Un episodio paradossale per Mario Muto

‘L’avevo portato con me per sbaglio’, avrebbe detto la donna al personale sanitario, tentando di discolparsi. Il fatto, per il primario del reparto di neuroradiologia, Mario Muto, è semplicemente paradossale. Per la cronaca, la signora è stata sottoposta a una seconda Tac (senza smartphone) da cui non sono emerse particolari malattie. La donna è sana ma deve ricordarsi che smartphone e apparecchi elettronici non vanno assolutamente introdotti nei macchinari per eseguire la Tac.

Cos’è la Tac?

In questi giorni la notizia della donna di Napoli che risponde durante la Tac ha fatto il giro del web, scatenando anche l’ironia di molti internauti. Siamo certi che molti avranno sorriso pur non conoscendo il significato di Tac e il motivo per cui i medici la prescrivono. Vediamo dunque cos’è e perché si ordina tale esame diagnostico.

La Tac (Tomografia assiale computerizzata) è un accertamento diagnostico che si basa sui raggi X e solitamente viene prescritto dopo un’ecografia, una radiografia o successivamente a un esame specialistico. Tale accertamento trova largo utilizzo anche nel campo dell’analisi di patologie neoplastiche, cardiovascolari, neurologiche e ortopediche.

I vantaggi della Tac sono la rapidità e la capacità di esaminare in maniera approfondita sezioni del corpo, anche al di sotto del millimetro. Contrariamente a quanto molti pensano, il ‘quantum’ di raggi X è minimo, e comunque, proporzionato al tempo in cui il paziente resta nell’apparecchio per eseguire l’esame diagnostico.

Ecco alcuni degli ambiti in cui la Tac trova grosso impiego:

  • Scheletrico
  • Neurologico
  • Toracico
  • Addominale
  • Ginecologico
  • Urinario
  • Intestinale
  • Cardiovascolare

Il mezzo di contrasto

Spesso capita che, prima di eseguire la Tac, al paziente venga somministrato un mezzo di contrasto. Si tratta di un liquido iniettato per via venosa contenente iodio, con cui si riesce a vedere in maniera ottimale l’organo, o gli organi, oggetto dell’esame.

Lo scopo dell’utilizzo del mezzo di contrasto, dunque, è verificare l’entità della lesione e lo stato di una patologia. Tale liquido viene eliminato con le urine e in parte attraverso l’intestino.

Può capitare che il mezzo di contrasto produca effetti spiacevoli al paziente. Non sono esclusi, dunque, gli effetti collaterali più o meno gravi come vomito, nausea, orticaria o, nei casi più gravi, perdita di coscienza.

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