Tritone
Da Redazione
Marzo 23, 2014
Il tritone e le sue caratteristiche
Il tritone, come le salamandre del resto, è un essere anfibio, ciò vuol dire che durante la sua vita passa attraverso stadi assai differenti tra loro subendo delle vere e proprie trasformazioni che ne modificano l’aspetto, ma anche il comportamento e le abitudini alimentari.
Il tritone ha occhi e testa molto piccoli, l’olfatto è il suo senso maggiormente sviluppato, che utilizza sia per procacciarsi il cibo che per interagire con gli altri esemplari della sua specie. Ha quattro zampe differenti a coppia: infatti quelle anteriori possiedono quattro falangi, invece quelle posteriori ne possiedono cinque Il tritone è dotato di una respirazione particolare, è infatti privo di polmoni e respira attraverso la sua pelle morbida e sempre umida, ma anche per mezzo della bocca e della stessa gola, ma esistono alcune specie di tritone dotate di normali polmoni. Il tritone passa la maggior parte della sua esistenza sulla terraferma, in luoghi particolarmente umidi dell’emisfero settentrionale del globo, dove riesce a sopravvivere, spostandosi in acqua soltanto durante i brevi periodi della riproduzione, che si verificano in primavera ed in inverno. La fecondazione del tritone è interna, il maschio non possiede un’organo riproduttore, ma trasferisce direttamente le capsule di sperma durante l’accoppiamento. Le larve, che hanno un corpo sottile dotato di una coda simile ad una pinna e branchie esterne piumate, sono carnivore e si cibano di specie acquatiche, ma possono anche sviluppare una forma di cannibalismo estrema che le porta a cibarsi delle larve più piccole.
La nutrizione del tritone
Il tritone è carnivoro, va a caccia di prede servendosi della vista, ma soprattutto dell’olfatto, che in questa specie animale è molto sviluppato, alcune specie acquatiche invece percepiscono il cambiamento della corrente prodotto dalle prede per localizzarle facilmente. Si nutre in genere di piccoli invertebrati, ma non ha bisogno di gran quantità di cibo giornaliero, poiché è una specie che passa molto tempo nell’ozio consumando in tal modo pochissime risorse energetiche. In previsione di lunghi periodi di siccità o durante i freddi invernali il tritone si nutre a sufficienza in modo da sviluppare delle riserve di grasso dove accumulare l’energia indispensabile a sopravvivere alle condizioni sfavorevoli.
I cicli del tritone e le fasi dell’accoppiamento
Il ciclo di vita del tritone è suddiviso in tre stadi essenziali, che si susseguono in ordine cronologico: uovo, larva e adulto. La femmina depone le uova, che contengono il vitello che garantisce lo sviluppo all’embrione, ma ci sono specie di tritone che depongono uova molto piccole, altre ancora molto grandi che contengono ciascuna un proprio vitello. Schiuso l’uovo ne esce fuori la larva, che cresce fino a quando non si trasforma in un tritone adulto, perdendo le branchie passando a respirare attraverso la pelle ed i polmoni. Il primo stadio della fase adulta è detto “giovanile” e può durare anche diversi anni, durante i quali il tritone vive esclusivamente sulla terraferma lontano dall’acqua. Quando si sposta in acqua per riprodursi subisce un’ennesima seppur minima mutazione, che in quanto assorbe nuovamente l’ossigeno tramite la pelle e la sua coda assume una forma molto simile a quella di una pinna, che gli permette di muoversi con più facilità.
Il corteggiamento del tritone avviene nel seguente modo: il maschio durante la primavera aumenta la sua colorazione, in modo da attirare più facilmente la femmina, inoltre emette dei feromoni, che vengono assorbiti per via nasale o anche attraverso la cute dalla femmina, che viene in tal modo stimolata e si prepara per l’accoppiamento durante il quale il maschio trasferisce il suo sperma alla femmina tramite delle capsule chiamata spermatofore (ovvero conduttrici di sperma).
Tecniche di sopravvivenza del tritone
Il tritone è un animale notturno e ciò gli permette di predare con molta facilità riducendo notevolmente il rischio di divenire a sua volta preda di cacciatori più grandi. Alcuni tritoni emettono delle secrezioni tramite delle ghiandole sottocutanee poste in prossimità della testa o della coda. Queste secrezioni sono tossiche, ma in alcuni casi sono addirittura velenose. Inoltre i colori vivaci che lo contraddistinguono servono da monito agli eventuali predatori, piuttosto che a richiamarne l’attenzione. Anche la coda, che può essere facilmente persa dal tritone, serve a distrarre l’avversario, perché anche dopo che viene mozzata continua a contorcersi distraendo il predatore, che lascia fuggire il tritone.
Quando si trova in pericolo il tritone assume una posizione di guardi dalla caratteristica forma ad uncino, attorcigliando la coda sulla schiena e portando la testa all’insù.
Tritone della California, l’anfibio più pericoloso
Il tritone della California, la cui lunghezza può raggiungere al massimo i 20 cm, è il più insidioso tra i suoi simili, in quanto emette, attraverso la pelle dal caratteristico colore rossastro, una sostanza altamente velenosa. La sua pelle, ruvida e piena di verruche, cambia totalmente aspetto durante la stagione dell’accoppiamento – che avviene due volte l’anno in inverno e in primavera – diventando morbida e viscida, soprattutto nel maschio, che emette le secrezioni per sedurre la femmina.
Articolo precedente
Realizzare un sito web: Hobbie o nuovo lavoro?
Articolo successivo
La maledizione di Tutankhamon
Redazione