Tumore, alimentazione scorretta responsabile del 35% dei casi

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tumore-alimentazione-stili-di-vita

tumore-alimentazione-stili-di-vitaNon è solo questione di sfortuna. Il tumore non viene per caso. Il responsabile della grave malattia è anche l’alimentazione. La Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) ha ricordato che il 35% delle neoplasie è dovuto a uno stile alimentare scorretto. Purtroppo, secondo la Lega, tale percentuale è destinata ad aumentare perché la popolazione è sempre più anziana. La Lilt ha lanciato tale monito in occasione della Settimana Nazionale per la Prevenzione oncologica, che parte proprio oggi, 17 marzo 2018, e terminerà il prossimo 25 marzo 2018.

Giocare d’anticipo per evitare il tumore

In vista della Settimana Nazionale per la Prevenzione oncologica, la Lilt ha voluto predisporre una ‘squadra della prevenzione’, ovvero esperti in campo per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e sulla necessità di seguire una corretta alimentazione. Il claim di quest’anno della campagna è l’hashtag #giocadanticipo. I testimonial sono 5 volti noti, ovvero Joe Bastianich, Chiara Maci, Filippo La Mantia, Paolo Ruffini e Alessia Zecchini. Il presidente nazionale della Lilt, Francesco Schittulli, ha detto: “Oggi sappiamo che il 35% dei tumori è dovuto a un’alimentazione errata. È quindi decisivo, oggi più che mai, ‘giocare d’anticipo’: alimentarsi in modo sano, non fumare e praticare regolare attività fisica sono le prime regole per prevenire l’insorgenza di tumori”.

Cattiva sorte?

Il cancro non è questione di ‘cattiva sorte’; o meglio non è sempre colpa del destino. Lo ha confermato, nel 2015, anche uno studio condotto da un team di ricercatori della Johns Hopkins, che ha contraddetto una ricerca pubblicata sul magazine Science secondo cui la maggior parte dei casi di tumore è dovuta alla ‘cattiva sorte’. Gli specialisti della Johns Hopkins hanno dichiarato che il 65% dei casi di cancro sono la conseguenza di mutazioni casuali del DNA, mentre il restante 35% dei casi è causato da una mix di tali mutazioni e fattori ambientali ed ereditari. Tale studio ha scatenato molti dibattiti. Sono tanti, nel mondo, i ricercatori certi che il tumore non sia solo questione di sfortuna. Song Wu, autore principale dello studio svolto nel 2015 e assistente professore del Dipartimento di Matematica Applicata e Statistica presso la Stony Brook University di New York, osserva che gli scienziati non hanno svolto un’analisi alternativa per determinare in che misura i fattori di rischio esterni favoriscono lo sviluppo del cancro: ‘Il nostro lavoro fornisce un’analisi alternativa applicando quattro distinti approcci analitici’.

Negli Usa e nel mondo, il tumore più diffuso tra gli uomini è quello alla prostata; tra le donne, invece, quello al seno. I ricercatori spiegano che se i fattori di rischio intrinseco (i fattori che provocano mutazioni casuali del DNA) giocano un ruolo importante nello sviluppo del tumore, allora il numero totale di divisioni nelle cellule staminali tissutali sarebbe legato al pericolo di cancro a vita. Eppure è stato notato che tale modello è raro e che, dunque, i fattori intrinseci rappresentano solo il 10-30% dei casi di cancro. Gli autori hanno spiegato che ‘indipendentemente dal fatto che una sottopopolazione o tutte le cellule in divisione contribuiscano al cancro, questi risultati indicano che i fattori intrinseci non svolgono un ruolo causale importante’. Il gruppo di ricercatori ha individuato 30 diverse firme tra vari tumori e ha esaminato attentamente queste firme per determinare in che misura sono state attivate da fattori intrinseci o estrinseci, come l’ambiente e lo stile di vita. Da tale è emerso che la maggioranza delle neoplasie, comprese quelle al colon-retto, al polmone, alla tiroide e alla vescica, erano connotate da tante mutazioni che erano probabilmente causate da fattori estrinseci. Erano pochi invece i tumori con grosse proporzioni di mutazioni intrinseche.

I fattori estrinseci

I fattori estrinseci quindi sarebbero quelli determinanti per lo sviluppo dei tumori. Il gruppo di ricercatori ha trovato forti prove epidemiologiche a sostegno del forte contributo dei fattori estrinseci allo sviluppo del cancro. Da un attento esame degli immigrati che si erano trasferiti da nazioni con bassa incidenza di tumore a quelli con un’elevata incidenza di neoplasie era risultato che tali soggetti avevano subito acquisito un rischio di tumore maggiore. Ciò suggerisce che i fattori estrinseci, dunque anche l’alimentazione scorretta, siano da incolpare.

Il team di studiosi sostiene che i risultati della sua ricerca indicano che i fattori ambientali e lo stile di vita sono alla base di circa il 70/90% dei casi di tumore; i fattori intrinseci invece costituiscono circa il 10-30%. Gli autori affermano: ‘Abbiamo fornito un nuovo quadro per quantificare i rischi di cancro a vita da fattori sia intrinseci che estrinseci sulla base di quattro approcci indipendenti che sono guidati dai dati e guidati dai modelli, con e senza utilizzare le stime delle cellule staminali… Possiamo concludere affermando che il rischio di cancro è fortemente influenzato da fattori estrinseci. Questi risultati sono importanti per la strategia di prevenzione del cancro, ricerca e salute pubblica’. Il dottor Yusuf Hannun, autore senior dell’Health Sciences Center di Stony Brook, aveva riferito ai microfoni di BBC News che le risultanze mostrano che ‘la gente non può nascondersi dietro la sfortuna. Non possono fumare e dire che è una sfortuna se hanno il cancro. È come una revolver: il rischio intrinseco è un proiettile e se giochi alla roulette russa, allora una probabilità su 6 di prendere il tumore. Questa è la sfortuna intrinseca. Ora, quello che fa un fumatore è aggiungere due o tre proiettili a quella pistola. E ora premono il grilletto. C’è ancora un elemento di fortuna in quanto non tutti i fumatori hanno il cancro, ma hanno accumulato molte probabilità contro di loro. Dal punto di vista della salute pubblica, vogliamo rimuovere il maggior numero possibile di proiettili dalla camera’.

Tumori negli Usa

Una ricerca portata avanti l’anno scorso negli Usa ha suggerito che circa il 50% dei decessi per tumore sono causati dalla cattiva alimentazione, dal fumo e da altri comportamenti non salutari. In particolare il 45% delle morti per cancro e il 42% dei casi di cancro diagnosticati potrebbe essere dovuto a quello che gli autori definiscono fattori di rischio modificabili. Si tratta cioè di rischi che non sono ereditati e in gran parte il risultato di un atteggiamento che si potrebbe modificare, come il consumo di molti alcolici, fumare molto, stare molto tempo sotto il sole e non mangiare abbastanza frutta e verdura.

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