Venezia, compare un graffito a San Pantalon: opera di Banksy?

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Fonte: VeneziaToday

Si sa, la caratteristica principale dei graffiti e dei murales è la loro estemporaneità. Gli artisti realizzano le proprie street arts in qualsiasi momenti e in qualsiasi luogo. E’ ciò che è accaduto a Venezia, che si è svegliata con un nuovo murales a San Pantalon, a due passi dal campo di Santa Margherita. Il bambino ritratto, con un giubbotto di salvataggio e un razzo segnaletico, ricorda troppo lo stile di un certo artista per non aver fatto correre la fantasia dei cittadini. Sebbene non sia stata rivendicata, l’opera è stata realizzata da Banksy? Artribune parla di un 99% di probabilità che sia proprio così.

Street art non rivendicata a Venezia: descrizione, dettaglio e informazioni

Nella notte di venerdì 10 Maggio 2019 la città di Venezia si è trovata davanti una cosa inaspettata. Nella zona di San Pantalon, nei pressi del campo di Santa Margherita, i cittadini hanno potuto ammirare un graffito, apparentemente sbucato fuori dal nulla. A ben vedere l’opera ricorda incredibilmente i lavori dell’artista Banksy. Ma, secondo quanto riportato da VeneziaToday.it, il graffito non è stato ancora rivendicato.

Artribune parla di un 99% di probabilità che si tratti di un’opera del noto artista e writer inglese Banksy, ma per ora sono solo speculazioni. Eventuali conferme o smentite non sono ancora giunte. Lo street artist è solito comunicare la paternità delle opere sul proprio sito Internet, alcuni giorni dopo averle realizzate. Se fosse vero, si tratterebbe delle terza opera di Banksy su territorio italiano. La prima, una madonna con pistola a Napoli, la seconda – sempre nel capoluogo campano – Santa Teresa del Bernini, ricoperta però nel 2010.

Resta il fatto che, se Banksy rivendicasse il merito del graffito a San Pantalon, sarebbe la sua prima opera a Venezia. Il pezzo è quanto mai attuale, ritraendo un bambino con un giubbotto di salvataggio e un razzo segnaletico. Chiaro riferimento al problema dei migranti, che ora più che mai coinvolge la penisola italiana. Lo hanno ribattezzato Il Naufrago Bambino ed è stato chiaramente realizzato da un barca, trovandosi a filo d’acqua nel canale di Ca’ Foscari.

Banksy, identità sconosciuta: arte satirica e provocatoria

Di Banksy si conosce solo la provenienza dalla città di Bristol. Per il resto l’artista, considerato uno dei più grandi esponenti della Street Art ed eccezionale writer inglese, ha mantenuto la propria identità sconosciuta. L’artista che diventa la sua arte: graffiti e murales che compaiono all’improvviso senza che se ne conosca l’autore. Il tema delle sue opere è generalmente satirico, con intenti provocatori verso la politica, la cultura e la coscienza collettiva. I graffiti, realizzati con la tecnica dello stencil, cercano di colpire lo spettatore con un umorismo nero e sovversivo.

Banksy è considerato uno dei più grandi esponenti della Street Art – o guerrilla art – grazie ad opere provocatorio e sarcastiche, realizzate su spazi pubblicamente visibili che sottolineano la povertà e l’aridità della condizione umana. L’artista veicola messaggi scomodi e scuri attraverso soggetti piacevoli, gradevoli all’occhio. Il bambino apparso nella laguna di Venezia, il cui bianco e nero viene messo in risalto dal rosa acceso del razzo segnalatore, afferisce al delicato tema dell’immigrazione. I danni della società, l’omologazione di massa, la repressione violenta della polizia, la guerra, l’inquinamento, sono solo alcuni dei temi toccati da Banksy.

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