Cane in casa: consigli per un ambiente sereno evitando danni

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Fonte: UnaDonna

Decidere di adottare un cane e tenerlo in casa è una scelta impegnativa, che comporta conseguenze e responsabilità. Il cane è un animale sociale, e come tale necessita costantemente di cure e attenzioni. A differenza di altri animali domestici, come il gatto, instaura un rapporto stretto e privilegiato con il proprio padrone, dal quale dipende per qualsiasi cosa. Per questo può succedere che, quando si trovi solo, diventi inquieto e faccia qualche disastro. Ecco alcuni consigli per creare un ambiente sereno per il nostro cucciolo evitando danni.

Adottare un cucciolo: regole e educazione nei primi mesi

Se lo si adotta da cucciolo i primi mesi saranno essenziali per insegnargli le regole base per una convivenza sana e tranquilla. Il cane ha bisogno di spazi, sia interni che esterni, per sfogarsi durante la giornata. Ha bisogno di interagire con altri esemplari per la propria socialità e per imparare a stare in gruppo. Ha bisogno di almeno 2-3 ore al giorno con il padrone, che dovrà ritagliarsi del tempo per far sentire il cucciolo amato e protetto.

Ovviamente, a causa del lavoro o di altri impegni, può succedere che il nostro cane stia a casa da solo, senza supervisione o attenzioni. E’ indispensabile in questo caso adottare delle misure e impartire delle regole che evitino danni mentre non stiamo in casa.

Consigli per evitare disastri domestici: informazioni e accorgimenti

Maria Grazia Calore, medico Veterinario Esperto in Comportamento, ha dato alcuni utili consigli per creare un ambiente sereno evitando danni quando il nostro cane è in casa da solo.

Cercare di lasciare il cane solo il meno possibile

Ovviamente la prima regola, che non si può definire nemmeno un consiglio quanto piuttosto un presupposto, è cercare di limitare le ore di solitudine del nostro cane. Se abbiamo poco tempo a disposizione, tra i mille impegni quotidiani, forse adottare un cucciolo non è la scelta che fa per noi. Con un cane in casa cerchiamo di ritagliarci dei momenti durante la giornata per dedicargli del tempo: una passeggiata durante la pausa. Se proprio non possiamo, impegniamoci a scegliere un dog-sitter o a fare i turni con amici e parenti.

Instaurare e curare il rapporto con il cane

Se riusciamo a stabilire un legame stretto con il nostro cucciolo, basato sulla fiducia reciproca, diminuirà la sua sensazione di timore anche nel caso dovesse rimanere da solo a casa. Un cane sicuro di sé e fiducioso nel ritorno del proprietario non farà inutili disastri domestici. Con delle esperienze positive e una costruzione graduale e paziente del rapporto proprietario-cane, il cucciolo diventerà sempre più autonomo e meno propenso ad agitarsi in casa da solo.

Abituare il cane a qualche momento di solitudine

I disastri domestici possono ovviamente essere evitati in partenza se abituiamo il nostro cucciolo alla solitudine, permettendogli di associare quei momenti alla tranquillità e ad un sicuro ritorno del padrone. Si può iniziare con cinque o dieci minuti di distacco, in cui lasceremo il nostro cucciolo solo in una stanza. Gli si potrà concedere un’attività alternativa, senza consolarlo subito se piange. Se ritagliamo quei cinque/dieci minuti da spazi di tempo sereni e tranquilli, il cane non si agiterà e non assocerà la paura alla solitudine. Questo lo farà stare calmo anche in casa da solo, senza spingerlo a causare danni.

Costruire una routine con il cane

I cani, e gli animali domestici in genere, tendono a diventare piuttosto abitudinari. Avere una routine fissa permette loro di mantenere la tranquillità e la certezza di ciò che gli accade intorno. Avere orari fissi per i pasti, le passeggiate o i momenti in cui li si porta fuori a fare i bisogni, sono modi efficaci per ridurre lo stress dell’animale e permettergli di sopportare meglio il distacco dal padrone.

Passare con il proprio cane del tempo di qualità

Non è tanto importante quanto tempo si passa con il proprio cane ma che cosa si fa in quei momenti padrone-animale. Fornire al proprio cucciolo del tempo di qualità, fargli fare attività ricreative e interessanti, permetterà di dare significato a quel tempo insieme. Questo principio deve riguardare qualsiasi cosa, dal momento del cibo all’interazione con altri cani, dai giochi alle passeggiate. Il padrone dovrà far sentire costantemente la propria presenza al cane, fornendogli feedback che lo facciano sentire sicuro.

Costruire per il cane un posto sicuro

All’interno delle regole e dei consigli per aumentare la sicurezza del proprio cane, c’è sicuramente quello di fornirgli un luogo sicuro. La cuccia, il cuscino, la copertina o i giochi devono trasmettere all’animale serenità e senso di casa. Il cucciolo saprà che in quel luogo è protetto anche da richiami e rimproveri, che è la zona dove riceve solo gratificazioni e premi. In questo modo, non assocerà quel posto ad un’area di solitudine o isolamento.

Offrire attività da fare in assenza del padrone

E’ molto importante fornire o insegnare al cane a svolgere attività positive anche in nostra assenza. In questo modo sentirà meno il peso della solitudine e sarà meno propenso a fare danni. Come l’uomo anche il cane si annoia. Questo può spingerlo a combinare qualche disastro quando il padrone non è nei paraggi. Dargli invece dei giochi, magari masticabili, lo terrà impegnato e concentrato. Il punto cruciale è non metterglieli sempre a disposizione in modo che li percepisca come dei premi.

Non punire il cane dopo il danno

Le punizioni “a posteriori” non portano alcun beneficio all’educazione del cane, perché l’animale non ha i mezzi cognitivi per associarlo a qualcosa fatto in precedenza. In generale è consigliato ridurre lo stress delle punizioni e cercare di dare una corretta educazione, in modo da prevenire i danni. Le punizioni e i rimproveri, soprattutto se fatti ad azione compiuta, possono far associare al cane un’imprevedibilità ostile nel padrone.

Rivolgersi al veterinario per comportamenti improvvisi

Se il nostro cane manifesta atteggiamenti strani e inquietudini improvvise è comunque consigliabile rivolgersi ad un professionista. Un veterinario esperto in comportamento potrà valutare le cause e un’eventuale terapia farmacologica. Un cane che non riesce a vivere la solitudine in modo sereno e tranquillo può aver attraversato delle esperienze traumatiche nel passato, come malesseri fisici o psicologici.

 

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