Cos’è il fumo di terza mano: nemico della famiglia
Da Redazione
Marzo 13, 2018
Esistono innumerevoli studi scientifici che dimostrano gli effetti negativi del fumo di sigaretta. Nonostante le numerose campagne promosse dagli Stati contro il tabagismo, il fumo costituisce ancora un grosso problema sociale, una spina non solo per chi fuma. Sono tantissimi, infatti, i bambini asmatici e con malattie respiratorie dovute al fumo delle sigarette che fumano i genitori. Insomma, quello che viene definito fumo di terza mano è una seria minaccia alla salute pubblica.
Norme che vietano il fumo
Negli ultimi anni, in molti Paesi come l’Italia sono state varate normative che vietano, o comunque limitano, il fumo in certi posti. Tali leggi sono state senz’altro positive, hanno contribuito alla riduzione del numero di fumatori, ma ancora si deve fare molto. I dati Istat sono ancora sconfortanti: in Italia fuma il 22,3% degli over 14 e il 50% dei piccoli under 5 è sottoposto al fumo passivo, detto anche ‘di seconda mano’. Non finisce qui: un neonato su 5 ha la mamma che fuma. Di recente è stata delineata la terza modalità di esposizione al fumo, ovvero il ‘fumo di terza mano’. Si tratta di una forma legata alle tossine che il fumo di sigari e sigarette lascia in giro, ad esempio sui vestiti, sui tappeti e sulle superfici domestiche. Tali residuati tossici vengono, in un secondo momento, assorbiti dalla pelle, ingeriti o inalati.
Quando l’ambiente domestico diventa un nemico
E’ stato accertato che quando i residui tossici del fumo interagiscono con composti presenti nell’ambiente, come ozono e acido nitroso, secernono sostanze cancerogene, quali acetaldeide, formaldeide e nitrosamine tabacco-specifiche. Gli esperti ritengono che tali composti siano addirittura peggiori per la salute delle molecole del fumo passivo. Il fumo di terza mano è altamente pericoloso perché i residui tossici del fumo restano per molto tempo sulle superfici e sugli abiti e non è possibile annientarli con il ricambio dell’aria, come accade per il fumo di seconda mano. E’ stato dimostrato che gli scarti tossici possono restare sui tessuti, sui salotti, sui vestiti e nelle aree domestiche anche per anni. Più è grande la loro presenza nell’ambiente domestico e maggiore è il pericolo cancerogeno ambientale. In soldoni, l’ambiente diventa un nemico perché colmo di sostanze cancerogene.
Bimbi e anziani a rischio
Le persone più vulnerabili al fumo di terza mano sono i bimbi perché passano più tempo in casa, rispetto agli adulti, e solitamente tendono ad assumere comportamenti che agevolano l’inalazione o l’ingestione dei composti tossici. Si spera che, in futuro, i genitori, gli educatori e le autorità siano più sensibili riguardo al fumo di terza mano, spesso trascurato. In realtà è un killer silente, un nemico delle famiglie. Intanto i fumatori, se proprio non riescono ad abbandonare il vizio, dovrebbero evitare di fumare in casa.
Quello che tutti devono comprendere è che il fumo di terza mano danneggia la persona quanto quello diretto e passivo. Oltre ai minori, rischiano grosso anche gli anziani perché il loro sistema immunitario è ‘fragile’. Ecco una breve lista degli effetti negativi del fumo di terza mano:
- iperattività
- danni a fegato e polmoni
- rimarginazione lenta delle ferite
- resistenza all’insulina (esordio del diabete di tipo 2)
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