Diabete diagnosticato presto aumenta il rischio di morte prematura
Da Redazione
Marzo 05, 2018
Ci potrebbe essere un legame tra la diagnosi precoce di diabete di tipo 2 e rischio di mortalità. Un interessante studio si orientato verso tale argomento. Se il diabete viene diagnosticato presto significa che il paziente dovrà convivere di più con la patologia rispetto agli altri, quindi potrebbe morire prima. Lo dice la scienza, lo dicono alcuni ricercatori. Chi volesse approfondire il tema può leggere lo studio pubblicato sul magazine Diabetologia.
Preoccupano le malattie cardiovascolari
Il team di studiosi dell’ospedale Jishuitan, di Pechino, coordinato da Lili Huo, ha scoperto che le persone a cui era stato diagnosticato in età precoce il diabete di tipo 2 rischiavano maggiormente di morire prima per qualsiasi causa e ad ogni età rispetto agli altri. Ravvisata una forte decadenza già dopo un anno dalla diagnosi. L’equipe cinese di ricercatori ha dimostrato che il rischio di mortalità per ogni causa è maggiore del 30% per un diabetico a cui la patologia è stata diagnosticata un decennio prima rispetto a un paziente coetaneo. A preoccupare sono specialmente le patologie cardiovascolari.
Aumenta l’esposizione all’iperglicemia
Se il diabete viene diagnosticato 10 anni prima rispetto a un paziente della stessa età, il rischio di morire per una malattia cardiocircolatoria aumenta addirittura del 60%. Ciò vale sia per gli uomini che per le donne. ‘Non è del tutto chiaro perché l’età alla diagnosi e la durata del diabete siano correlate alla mortalità: una componente sostanziale dell’eccesso di rischio nel diabete con insorgenza precoce è probabilmente dovuta alla maggiore durata del diabete, che chiaramente aumenta l’esposizione all’iperglicemia’, spiegano gli studiosi, che aggiungono: ‘Lo sviluppo e la progressione delle complicanze potrebbero essere più aggressivi nei pazienti con diabete a esordio precoce’.
Esordio precoce associato a un maggiore rischio di comorbidità
Concordano con la risultanza dello studio cinese anche i professori australiani Jonathan Shaw e Dianna Magliano, che hanno detto: ‘Una diagnosi precoce e una durata più lunga della malattia sono associati a un più alto rischio di mortalità per tutte le cause, principalmente le malattie cardiovascolari. Ci sono tante evidenze a suggerire che l’esordio precoce è associato ad un aumentato rischio di complicanze e comorbidità’. Gli esperti australiani hanno osservato però che i pazienti con una diagnosi precoce avevano meno probabilità di morire di tumore.
Diabete di tipo 2 colpisce anche i giovani
Fino a qualche anno fa il diabete di tipo 2 era ritenuto una malattia largamente circoscritta alle persone anziane. Adesso non è più così per ‘l’esplosione’ del sovrappeso e dell’obesità. Nel mondo è aumentato il numero di obesi e sono incrementate le diagnosi di diabete di tipo 2 in giovane età. Non sono rare le diagnosi negli adolescenti e perfino nei bambini piccoli. Sono proprio queste diagnosi che preoccupano di più, anche alla luce del recente studio che associa la diagnosi precoce a un maggiore rischio di decesso per malattie cardiache e ictus.
I tassi di diabete, nel mondo, sono in sensibile aumento specialmente nella fascia d’età tra i 20 e i 45 anni. L’aumento, comunque, riguarda anche gli over 45. Quando il diabete colpisce presto, il paziente deve convivere con la malattia per un periodo maggiore rispetto agli altri, quindi rischia di più. La professoressa Dianna Magliano e il professor Jonathan Shaw, della Baker Heart and Diabetes Institute di Melbourne, hanno esaminato i dati di 743.709 australiani affetti da diabete di tipo 2.
Articolo precedente
Cancro si combatte a tavola: i cibi da evitare
Articolo successivo
Quali saranno le professioni del futuro?
Redazione