Italia, laurea questa sconosciuta: pochi dottori nel Bel Paese

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italia-laurea-ue

italia-laurea-ueIn Italia ci sono pochi laureati rispetto alla media europea. Se non fosse per le donne, il Bel Paese farebbe davvero una figuraccia in ambito europeo. Comunque, anche così com’è, la situazione non è esaltante. In Italia la percentuale delle donne tra i 15 e 64 anni che ha conseguito un titolo accademico è salita al 18,9%. La percentuale italiana, dopo quella romena, è la peggiore in Ue. Nell’ultimo decennio le donne italiane con una laurea hanno ottenuto 4,9 punti, a fronte di una media europea pari a 7,8.

Tanti italiani solo con la licenza media

Se si osserva la fascia tra i 25 e i 34 anni, il contesto è leggermente migliore, anche se sono sempre le donne a tenere alta bandiera: sono laureate il 32,9% in tale range di età, a fronte di una media europea pari al 44%. Gli uomini laureati, invece, sono il 19,9% (la media europea è del 33,6%.

In Italia sono ancora tante le persone in età lavorativa che hanno solo la licenza media (41,1% nella fascia d’età 15 – 64 anni contro il 26,2% Ue). La percentuale è altissima tra i ragazzi (il 25,6% dei soggetti tra i 25 e i 34 anni non ha neanche terminato o frequentato la scuola secondaria superiore, a fronte del 16,4% europeo). I dati ci dicono che le donne, in Italia, studiano di più degli uomini e riescono facilmente a laurearsi.

Boom di laureati in materie letterarie

Gentil sesso a parte, i dati diffusi recentemente sul numero dei laureati in Europa dovrebbero far riflettere le istituzioni italiane. Perché i ragazzi italiani non vogliono più studiare? Qual è il motivo di questa scarsa istruzione?

Già l’anno scorso a mettere in guardia l’Italia sul basso numero di laureati era stata l’Ocse, evidenziando un alto numero di laureati in materie letterarie, ma pochi complessivamente nel Bel Paese. A sottolineare la fragilità italiana sul versante dell’istruzione era stato il dossier autorevole e annuale ‘Education at a glance 2017’.

‘Personalmente – aveva detto Francesco Avvisati, esperto dell’Ocse e autore, con Giovanni Maria Semeraro, della nota relativa all’Italia – non direi mai che ci sono troppi laureati: la cultura non è mai troppa. Ci sono troppi laureati in Lettere e faticano a trovare un impiego che corrisponda alle loro qualifiche. D’altro canto, nel sistema universitario non trovano passerelle per ri-orientarsi verso discipline dove gli sbocchi occupazionali sono migliori’.

18 laureati su 100 persone

In Italia ci sono 18 laureati su 100 persone. Una media molto bassa se la paragoniamo con quella di Paesi come Germania, Portogallo, Francia, Spagna e Svizzera. Il report ‘Education at a glance 2017’ aveva segnalato che il basso numero di persone con la laurea in Italia potrebbe dipendere da ‘prospettive insufficienti di lavoro e a bassi ritorni finanziari’ dopo il conseguimento del titolo accademico. Inoltre la maggioranza dei ragazzi sceglie facoltà non molto apprezzate dal mercato del lavoro, come Scienze politiche, Lettere, Scienze della comunicazione e Sociologia.

Pochi laureati nelle discipline scientifiche ed economiche

‘Ci sono troppi diplomati che scelgono il percorso di studio senza consapevolezza delle opportunità che ne ricaveranno. L’Italia ha una proporzione di laureati e diplomati dell’istruzione terziaria minore di altri Paesi e i dati mostrano che i laureati che da noi mancano sono soprattutto nelle discipline scientifiche ed economiche’, spiega Avvisati’.

In Italia pochi ragazzi optano per facoltà come Ingegneria e Matematica, molto apprezzate dal mercato del lavoro. Si cercano specialmente facoltà umanistiche e, purtroppo, questo si ripercuote negativamente sul tasso di occupazione dei dottori.

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