Malware Android nascosto nelle app Google Play: Xavier ruba info personali
Da Redazione
Giugno 16, 2017
Xavier torna ma adesso è più forte. Chi è Xavier? Un malware che sta mettendo in ginocchio moltissimi dispositivi Android nel mondo. A scoprire la nuova minaccia informatica è stata un’azienda di sicurezza giapponese, la Trend Micro. Sembra che siano circa 800 le applicazioni infettate, presenti su Google Play. Big G, attualmente, ne ha eliminate un decimo. Le altre, però, rappresentano un problema, quindi massima attenzione a cosa si scarica: il pericolo di ritrovarsi lo smartphone bloccato è dietro l’angolo.
Il device mobile si può bloccare
Secondo gli esperti, per evitare il malware Xavier occorre evitare di scaricare le applicazioni ambigue, ovvero quelle di cui non si conosce la sorgente. Quali sono le app in cui è facile trovare il malware? Gli editor di foto, le suonerie, i pacchetti di sfondi, i volume booster e i mixer audio. Si tratta di app gratuite, che si scaricano quindi senza pagare nulla. Ovviamente, i creatori del malware vogliono colpire il maggior numero di utenti possibile. Una volta installata l’app contenente il malware, appaiono sul dispositivo elettronico tanti pop-up e vengono installati automaticamente altri programmi. Nella peggiore delle ipotesi l’apparecchio si blocca. Inoltre sono a rischio le informazioni personali.
Finora, la maggioranza degli utenti colpiti da Xavier vive nel sud-est asiatico. Il malware, finora, ha colpito poco negli Usa e in Europa. L’attenzione, però, non è mai troppa. Attenzione alle app strane, di provenienza incerta.
Antivirus aggiornati per contrastare malware
Come fare per evitare i malware? Beh, gli utenti Android devono assolutamente stare alla larga dalle applicazioni di cui si sa poco o nulla. E’ scontato poi che sul dispositivo sia stato scaricato un ottimo ed efficace antivirus, sempre aggiornato. I virus, oggi, sono una vera minaccia perché tantissime persone possiedono dispositivi elettronici. Oggi, a differenza dal passato, i malware hanno più bersagli. Una volta l’unico da colpire era il pc; oggi il mirino si è spostato sui tablet e sugli smartphone.
Alla fine di maggio, molti tabloid e siti hi-tech avevano riportato la notizia del prorompente avvento di JUDY, un malware un po’ strano perché creava falsi clic pubblicitari. A fine maggio il virus aveva infettato oltre 36 milioni di dispositivi. JUDY era stato scoperto dalla società di sicurezza Check Point in 41 app create dalla Kiniwini, un’azienda coreana. Tali applicazioni, rivolte a un pubblico molto giovane, avevano addirittura ottenuto feedback molto positivi sul web. Le infezioni, secondo la società coreana, erano finalizzate a ‘produrre una grande quantità di clic fraudolenti su banner pubblicitari e partorendo introiti per chi li ha messi a punto’. Anche in tal caso, Google aveva eliminato le app pericolose dal suo Store.
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