Morte Isabella Biagini, Leopoldo Mastelloni non vuole finire come lei

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isabella-biagini-leopoldo-mastelloniNei giorni scorsi è venuta a mancare Isabella Biagini, celebre attrice, comica e conduttrice romana. L’artista, 74 anni, è morta a Roma, presso l’Antea Hospice, dove si trovava da un mesetto. Una vita di gioie e dolori quella della Biagini, che viveva con una pensione da 700 euro al mese ed era stata sfrattata. Dopo essere stata travolta da un’auto, le sue condizioni di salute erano peggiorate. Nei mesi scorsi era stata colpita da un’ischemia. Dolori fisici grandi, ma mai come la sofferenza per la morte della figlia. Isabella Biagini aveva perso Monica, affetta da un grave tumore, nel 1999. Proprio la morte della figlia aveva segnato l’inizio del tracollo personale e professionale dell’artista romana.

Isabella Biagini: il tracollo dopo il successo

Uno dei punti di forza di Isabella Biagini era la sua capacità di essere glamour e, allo stesso tempo, ironica. Comicità e bellezza, insomma, erano le peculiarità dell’attrice romana che, purtroppo, ha vissuto mestamente l’ultima parte della sua vita. La Biagini faceva ridere, e tanto, ma calamitava anche l’attenzione dei maschietti perché dotata di un fisico generoso. Indimenticabili le sue scollature da capogiro e le curve, che le fecero guadagnare anche la copertina di Playmen. Bella, brava e romana. Isabella, al secolo Concetta Biagini, aveva tutti gli ingredienti per fare successo e ‘sfondare’ nel mondo dello spettacolo. Tra gli anni ’60 e ’70 collaborò con mostri sacri del cinema italiano, come Steno, Arbore, Salce, Bruno Corbucci e Tinto Brass. Potente non solo sul grande schermo ma anche, e soprattutto, nel varietà televisivo. La Biagini sapeva ballare e cantare egregiamente, nonché imitare personaggi famosi e colleghi come Ornella Vanoni, Mina e Anna Magnani.

Il declino artistico di Isabella Biagini iniziò alla fine degli anni ’80. Di punto in bianco non la chiamò più nessuno. Solo Arbore e Marta Flavi le offrirono qualche parte nei loro programmi tv. Qualcuno la criticò per il presunto tentativo, con tali partecipazioni, di farsi pubblicità. Problemi professionali e difficoltà. Nonnulla rispetto al grave lutto che segnò la sua esistenza. La figlia di Isabella, Monica, venne colpita da un tumore fulminante. Un dolore immenso per l’attrice, che aveva definito Monica ‘la cosa più bella della mia vita’. Da quel momento in poi la Biagini non si è più ripresa. Nei mesi scorsi la 74enne era stata ricoverata per un’ischemia; poi la morte. Amici e colleghi ancora piangono l’improvvisa scomparsa dell’attrice romana, sopraffatta dai lutti e dall’indigenza. ‘Io non voglio finire come lei. Io non voglio che lo Stato mi tolga la dignità. Io non voglio chiedere la carità, né voglio che gli altri mi facciano la carità, voglio solidarietà non solo per me, visto che sono un uomo di 73 anni che ancora ha la fortuna di essere ospitato in trasmissioni dove si dibattono cose di questo genere, voglio dare il mio contributo’, ha affermato Leopoldo Mastelloni, caro amico della Biagini, durante una puntata di Storie Italiane, trasmissione su Raiuno.

Il sistema previdenziale italiano dovrebbe essere cambiato, per Mastelloni, poiché penalizza sia gli artisti anziani che i cittadini: ‘Tu Stato devi essere in grado di assistere ogni cittadino anche direttamente proporzionale al lavoro che ha svolto per tutta la vita, sia in cucina facendo il bucato, sia girando l’Italia o in televisione, comunque dando qualcosa, e questo non esiste per nessuno’.

Quando Mastelloni disse di pensare al suicidio

Già tre anni fa Leopoldo Mastelloni si era sfogato contro il sistema previdenziale italiano, sostenendo di essere al verde e di riuscire a pagare l’affitto di casa mediante il sostegno economico di alcuni cari amici: ‘Dopo 50 anni di lavoro e di contributi prendo 625 euro di pensione al mese. Se non avessi degli amici che mi aiutano a pagare l’affitto, prenderei 40 pillole di sonnifero e me andrei via: ci penso sempre più spesso a farla finita… Io non ho vergogna di dire come stanno le cose. E parte di questo coraggio me lo ha dato Orietta Berti, confessando che anche lei prende 800 euro al mese e che se il marito non le avesse fatto una pensione integrativa sarebbe costretta a chiedere l’elemosina, che è quello che sto facendo io. Io ormai mangio solo quello che i supermercati mettono in offerta speciale e se non avessi Barbara Mastroianni, la figlia di Marcello, che mi aiuta, non so come farei’.

L’attore campano aveva anche illustrato la ragione per cui percepiva una magra pensione: ‘Purtroppo io ho saputo solo quando sono andato in pensione che questa sarebbe stata calcolata sugli ultimi tre anni di contributi, che nel caso mio e di chi fa il mio mestiere sono chiaramente scarsi, perché gli impegni e le chiamate con l’età si diradano. Eppure io ho fatto i miei primi versamenti nel 1965 e dal 1968 per un lunghissimo periodo lavorando in Rai ho versato tramite loro moltissimi contributi. Ed è mai possibile che mi debba trovare in condizioni di indigenza? Che me ne faccio allora di essere considerato un maestro del teatro? Vorrei meno onorificenze e più soldi francamente… L’unico che mi ha aiutato è stato Gino Paoli che mi ha fatto ottenere tramite la Siae un contributo momentaneo di 10 euro al giorno come artista di chiara fama in situazione di indigenza’.

Leopoldo non ha mai fatto mistero della sua rabbia verso uno Stato in cui c’è ‘gente che con pochi anni di mandato parlamentare prende pensioni da sogno e chi ha lavorato per 50 anni non può nemmeno pagarsi un tetto… Forse dovrei mettermi su un barcone a largo di Lampedusa per avere una maggiore assistenza dallo Stato. È una cosa indegna quello che succede in Italia. E ormai io spero che mi prenda un colpo il prima possibile perché non so cosa posso fare in questa situazione. E devo pure sperare che qualcuno mi faccia un funerale: perché lo Stato paga la bara ai clandestini ma a noi no’.

Sono passati 3 anni da tali dichiarazioni e l’opinione di Mastelloni non è assolutamente cambiata.

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