Obesità infantile: l’azione preventiva del sonno

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obesità-infantile-sonnoAdulti e bimbi dormono meno rispetto a diversi decenni fa. Non è un caso, dunque, che siano anche maggiori i casi di diabete mellito, pressione alta, sovrappeso e obesità. La carenza di sonno aumenta infatti il rischio di svariate patologie e disturbi, tra cui l’obesità infantile. Dormire poco è spesso ritenuto un atteggiamento positivo nell’attuale società, poiché si ritiene più attivo e produttivo il soggetto che passa pochissimo tempo tra le braccia di Morfeo. Non è assolutamente così. Tra i modelli di vita sbagliati c’è quello che contempla la carenza di sonno.

Gli innumerevoli benefici arrecati dal sonno

Il sonno arreca innumerevoli benefici al corpo umano, oltre ad essere determinante per il metabolismo del glucosio e la funzione neuroendocrina. Col passar degli anni si sono moltiplicate le risultanze sugli effetti positivi del sonno. I ricercatori si sono concentrati sulle conseguenze della carenza del sonno, scoprendo che non sono assolutamente trascurabili, anzi molto serie. Medici ed esperti sono concordi nel ritenere che la carenza cronica di sonno, sia negli adulti che nei bimbi, favorisce l’obesità ed altre malattie.

Varie ricerche hanno dimostrato che dormire poco o male aumenta il rischio d patologie metaboliche ed endocrine; inoltre si sente fame prima. Chi dorme poco, insomma, tende a mangiare di più rispetto a chi ha avuto un sonno ristoratore. I bimbi, secondo gran parte degli autori, dovrebbero dormire di più per evitare di andare incontro a sovrappeso e obesità infantile, gravi piaghe della società contemporanea.

Tale assunto è caro anche alla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, secondo cui un sonno ristoratore è apprezzabile per migliorare le performance cognitive ed evitare numerosi disturbi fisici e psichici.

Il parere di Paolo Brambilla

Paolo Brambilla, responsabile del Gruppo di lavoro della Sipps ‘Obesità e stili di vita’, ha affermato che ‘per ogni ora di sonno in più, il rischio di sovrappeso e obesità risulta ridotto in media del 9%. Fino ai 5 anni le ore di sonno raccomandate sono 11, scendono a 10 ore dai 5 ai 10 anni e a nove per i bambini dai dieci anni in su. Troppo spesso però sin da piccoli se ne dormono molte meno e questa cattiva abitudine tende a radicarsi anche da adulti accumulando nel tempo una carenza di sonno notevole che va ad incidere sul nostro benessere. Le principali conseguenze, secondo alcuni studi epidemiologici sono un maggiore indice di massa corporea (BMI), una percentuale più alta di grasso corporeo e un’aumentata circonferenza della vita (girovita) rispetto a chi dorme il numero di ore di sonno raccomandate’.

Un’ora di sonno in più riduce del 40% il rischio di obesità

Uno studio portato avanti negli Stati Unito ha raffrontato le ore di sonno di 785 bimbi americani e il loro peso corporeo. Gli scienziati sono rimasti stupiti quando hanno scoperto che un’ora di sonno più fa ridurre del 40% il rischio di obesità durante lo sviluppo. Il risultato è molto importante anche perché, se si previene l’obesità infantile, si riduce notevolmente il pericolo di sovrappeso e obesità in età adulta.

‘La durata del sonno sembra essere associata a patologie croniche: non solo obesità ed insulino-resistenza, ma anche diabete mellito di tipo 2, disturbi cardiovascolari ed aumentata mortalità. La metanalisi degli studi pediatrici mostra come per ogni ora di sonno in più il rischio di sovrappeso e obesità risulti ridotto in media del 9%. Studi epidemiologici suggeriscono infatti che soggetti, sia adulti che bambini, definiti come ‘short sleepers’ tendono ad avere un maggiore indice di massa corporea (BMI), una maggiore percentuale di grasso corporeo e una maggiore circonferenza della vita nei confronti di chi rispetta le ore di sonno raccomandate’, ha aggiunto Paolo Brambilla.

Obesità: grave problema di sanità pubblica

Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, non nasconde che l’obesità sia diventata uno delle più grosse problematiche di sanità pubblica in Italia: ‘La diminuzione del tasso di obesità nei bambini è un segno che le politiche sanitarie messe in atto cominciano a dare i primi risultati ed è contemporaneamente il segnale che dobbiamo concentrare maggiormente gli sforzi in questa direzione; tuttavia resta molto da fare, soprattutto nella promozione della consapevolezza sui corretti stili di vita.

Sul ruolo della famiglia, Ricciardi spiega: ‘I genitori devono fare la loro parte: infatti, questi dati ci dicono che circa il 40% delle madri di bambini in sovrappeso o obesi ritiene che il peso del proprio figlio sia nella norma’.

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