Pensioni più leggere dal 2016: calo dovuto ad aspettativa di vita
Da Redazione
Luglio 08, 2015

Anche non si sa, precisamente, cosa farà il governo Renzi nel campo delle pensioni ma è certo che arriveranno tagli nel 2016. Pare che la modifica dei coefficienti del calcolo delle pensioni, dal primo gennaio 2016, comporterà un forte calo dell’entità delle pensioni.
Sarà l’aspettativa di vita (aumentata negli ultimi anni) ad incidere sui coefficienti, che caleranno proporzionalmente all’età in cui si è andati in pensione: la percentuale di riduzione oscillerà tra l’1,35% e il 2,5%. Rammentiamo che i coefficienti per il calcolo della pensione con il criterio contributivo risalgono al 1995, quando venne varata la riforma pensionistica Dini. Dal 2012 tali coefficienti concernono pure i lavoratori che, al 31 dicembre 1995, potevano vantare un’anzianità contributiva di 19 anni.
In base a varie simulazioni del Corriere della Sera è stato scoperto che, rispetto a quando sono stati previsti per la prima volta i coefficienti, i lavoratori dovrebbero lavorare mediamente 5 anni in più per incassare un assegno della stessa entità. I coefficienti, sin dal prossimo aggiornamento, verranno revisionati ogni 2 anni.
In soldoni, i nuovi coefficienti 2016-2018 di adeguamento ISTAT alle speranze di vita determineranno un calo, a parità di anzianità, delle pensioni. Lo scopo dei burocrati, dunque, è quello di far calare l’assegno pensionistico in misura dell’incremento della speranza di vita, così da evitare che il sistema previdenziale pesi troppo sui conti pubblici.
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