Perchè a Capodanno si sparano i fuochi d’artificio?

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Perchè a Capodanno si sparano i fuochi d'artificio?

Le festività di Capodanno sono rappresentate da una serie di riti, simboli e curiosità che spesso non ci si sa spiegare. Che il Capodanno sia equinoziale, primaverile o invernale, lo si festeggia in tutto il mondo in un modo o nell’altro. Di sicuro, uno dei modi più rappresentativi per festeggiare il Capodanno è sparare i fuochi d’artificio. Ma perchè si sparano i fuochi e quali sono le radici di questa antichissima usanza?

I libri di Alfredo Cattabiani e la spiegazione delle usanze di Capodanno

Una spiegazione molto esaustiva di tutto ciò che esiste intorno ai riti, le usanze e i costumi delle festività di Capodanno la si può trovare all’interno dei libri di Alfredo Cattabiani. Grazie al contributo dello studioso di simboli e tradizioni è stato possibile approfondire tutta la storia, romanzata e meno, che c’è dietro la nascita della festività. Al di là di ogni possibile costume, infatti, lo stesso Capodanno nasce come festività cristiana. Prima della sua diffusione in tutto il mondo questa è nata come celebrazione del cristianesimo subito dopo la sua affermazione.

Procedendo con ordine, nei suoi libri Alfredo Cattabiani dà un quadro completo di radici di festività e usanze: possibili spiegazioni, rituali e tanto altro ancora che riguarda tutto ciò che si fa ormai con abitudine. Come ha avvertito lo studioso, tutti i giorni festivi altro non sono che “capi d’anno” legati al solstizio d’inverno. Tornando indietro nel tempo, le due festività che ricordano da vicino il natale cristiano – divenuto ormai di usanza mondiale – sono quella del Sol Invictus romana e quella egizia dl 6 gennaio. La fase dell’anno che coincide con le nostre festività natalizie era accompagnata da una serie di riti e usanze che ancora oggi vengono, parzialmente, utilizzate. Gennaio, invece, per i romani era rappresentato da Giano Bifronte, che l’iconografia ha sempre rappresentato con il doppio volto: uno che guarda al passato, e all’anno appena trascorso, uno che guarda al futuro e all’anno appena nato.

San Silvestro e la leggenda del cristianesimo

Una possibile spiegazione dell’origine di Capodanno è offerta dalla leggenda di San Silvestro, che riguarda la nascita e l’affermazione del cristianesimo. Avendo ancora in mente l’immagine di Giano Bifronte, tutti sanno che il doppio volto è rappresentato – generalmente – da uno più giovane e uno più anziano. Per quanto riguarda quest’ultimo, che fa parte anche dell’iconografia cristiano, esso è la rappresentazione di San Silvestro.

Intorno alla figura del Santo cristiano, considerato uno dei più importanti nella diffusione della religione, c’è tutta una leggenda che spiega la nascita del Capodanno. Silvestro fu il pontefice che, battezzando Costantino, portò indirettamente all’affermazione del cristianesimo in tutto l’impero, e al passaggio dal paganesimo al cristianesimo. Nella cittadina di Poggio Catino (Rieti), di cui San Silvestro è patrono, è diffusa una leggenda che spiega perfettamente – pur in chiave metaforica – tutto il passaggio che ha portato alla sconfitta del paganesimo e alla nascita della religione monoteista: accedendo, attraverso 365 gradini (rappresentazione dei 365 giorni di un anno) a una caverna dove era rinchiuso un drago (che rappresenta, invece, il mondo pagano) che devastava la cittadina, San Silvestro avrebbe sconfitto il drago liberando il paese.

Perchè si sparano i fuochi d’artificio?

Arriviamo, adesso, al punto della discussione: perchè si sparano i fuochi d’artificio a Capodanno? La tendenza a sparare petardi, botti e tanto altro ancora è diffusissima. Attraverso questa usanza si saluta nel modo migliore l’anno appena passato e quello che sta per giungere, anche in senso di ideale augurio. Sparare i fuochi d’artificio, però, non serve soltanto per augurare un buon anno, ma ha altri significati più radicati nella storia e più allegorici.

Il primo significato è quello di liberazione: tutte le negatività accumulate nel corso dell’anno vengono idealmente espulse attraverso l’esplosione dei fuochi d’artificio. Per questo motivo, di solito, si tende anche a disfarsi di vecchie stoviglie o mobili inutilizzati per arrivare allo stesso senso di liberazione. Il nuovo anno, in questo modo, si presenta carico di nuove positività che si spera possano ripercuotersi sulla persona per tutta la durata dei 365 giorni. Più in chiave religiosa, però, sparare fuochi d’artificio ha un significato quasi esorcistico di liberazione da demoni, spiriti maligni e altre negatività presenti nell’animo della persona.

A proposito di questi riti, che sono molto radicati nella storia, lo stesso Alfredo Cattabiani ne ha diffusi alcuni: grazie a questi, probabilmente, si è diffusa l’usanza di sparare i fuochi d’artificio. Un primo era praticato da ragazzi boemi alla vigilia di Capodanno, che con i loro fucili iniziavano a vagare sparando tre volte in cielo. In questo modo le streghe, presenti, fuggivano spaventate. Lo stesso rituale, rivisitato leggermente, è ancora utilizzato in Thailandia, dove si sparano cannonate nell’ultimo giorno dell’anno per scacciare spiriti maligni. Un secondo rito è ancora oggi praticato in un cantone della Francia meridionale: ogni persona scende per strada crcando di fare rumori di ogni tipo, con campanelli o sonagli; la finalità è sempre la stessa: scacciare qualsiasi cosa di maligno esista.

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