Prodi si racconta in “Missione incompiuta”, libro curato da Damilano

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“Missione incompiuta” è un libro curato da Marco Damilano che ha come protagonista l’ex premier Romano Prodi, politico molto apprezzato all’estero e di alto profilo. Il lettore non deve credere che Prodi abbia riservato belle parole per il suo partito, anzi.

“Tre presidenti del Consiglio non eletti dal popolo (Monti, Letta e Renzi, tutti sostenuti dal PD, ndr) sono certamente un intervallo troppo lungo del processo democratico. Ammetto che, a scuola, le cose più divertenti si facevano durante l’intervallo. Ma un sistema democratico è quello in cui la sera delle elezioni si sa chi ha vinto. Non è un problema da poco che questo in Italia non avvenga. Che non si avverta questo fatto come una grave anomalia di un sistema democratico, significa che il livello di instabilità dei governi è arrivato al di là del tollerabile”, ha dichiarato Prodi, negando l’idea renziana di un partito della nazione (“E’ incompatibile con il bipolarismo”).

Durante l’intervista, Damilano ha chiesto a Prodi se si sente un estraneo del Pd. L’ex premier ha risposto così: “Nessuna estraneità. È la fine di una missione. Missione incompiuta, potrei aggiungere in questo caso… Senza l’Ulivo non ci sarebbe stato il Pd. In questo senso si può dire che il Pd ne è figlio. Un figlio che ne ha ereditato l’obiettivo di mettere insieme tutti i riformismi. Questa è l’eredità dell’Ulivo, ma il Pd la valorizza a giorni alterni”.

Romano Prodi ha anche asserito che non è stato eletto Capo dello Stato perché sarebbe stato un presidente della Repubblica “difficilmente controllabile”.

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