Riforma Pa, ok Cdm a 3 decreti attuativi: taglio 5.000 partecipate

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Madia annuncia taglio partecipate

Ieri, 10 agosto 2016, il Cdm ha approvato 3 decreti Madia, ovvero il ‘taglia partecipate’, il provvedimento sul processo contabile e il nuovo Codice dell’amministrazione. Rinviata invece la riforma sui dirigenti pubblici. Se ne discuterà durante il prossimo Cdm in programma il prossimo 25 agosto.

Entusiasmo su Twitter della Madia

Il ministro Madia ha annunciato l’approvazione dei 3 decreti su Twitter:

“Riduzione delle società partecipate e cittadinanza digitale approvate definitivamente oggi. La riforma della P.a. continua”.

Marianna Madia non ha potuto non manifestare la sua contentezza su Twitter dopo l’ok del Cdm ai 3 decreti attuativi. il ministro ha sottolineato che la riforma della P.a. procede a gonfie vele. Tra i decreti attuativi approvati c’è quello che prevede il taglio di 5.000 aziende partecipate. Il testo è riuscito a passare nonostante le numerose opposizioni. In sostanza, gli enti locali dovranno abbandonare tali aziende se non avranno determinati requisiti, come ad esempio la produzione di servizi di interesse generale, opere pubbliche o attività di sostegno a quelle svolte da enti no profit.

Tante aziende partecipate andranno privatizzate

Tante aziende, d’ora in poi, verranno privatizzate perché il recente decreto ha escluso molti settori di mercato, come il commercio all’ingrosso e al dettaglio e i servizi professionali. Non solo, le partecipate devono avere un fatturato annuo non inferiore al milione di euro. Ciò significa che non potranno essere partecipate tutte le aziende con un fatturato inferiore al milione di euro. Stop anche a quelle che vantano nell’organico più dipendenti che amministratori. Il decreto Madia, inoltre, prevede che non possono diventare partecipate quelle aziende che hanno concluso in perdita 4 degli ultimi 5 bilanci.

Le aziende partecipate che non rispettano i nuovi requisiti dovranno essere chiuse, privatizzate; oppure unite ad altre per rispettare le condizioni richieste, come il fatturato minimo.

Ieri è stato approvato dal Cdm anche il decreto sulla riforma della Corte dei Conti. In sostanza vengono dati più poteri al pm in fase di esecuzione della sentenza. E’ esclusa, però, la responsabilità diretta del giudice.

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