“Approvate le Unioni Civili”: Laura Pausini, Eros Ramazzotti ed Altri per Ddl Cirinnà

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Ddl Cirinnà, Mondo Spettacolo Chiede Rapida Approvazione

Ddl Cirinnà, Mondo Spettacolo Chiede Rapida ApprovazioneIl mondo dello spettacolo, della cultura, della musica e dell’editoria scende in campo per sostenere il ddl Cirinnà, quello sulle unioni civili e la stepchild adoption

 

Sono oltre 400 i personaggi del mondo della musica, dello spettacolo, dell’editoria e della cultura che hanno inviato al Parlamento una lettera con cui viene chiesta la rapida approvazione del ddl Cirinnà. Lo scopo della missiva è sollecitare i parlamentari a riconoscere anche in Italia i diritti delle coppie gay, rendendo così il Belpaese conforme ai tempi che cambiano. Tra i personaggi che hanno firmato la lettera ricordiamo Jovanotti, Laura Pausini, Daria Bignardi, Eros Ramazzotti, Andrea Camilleri e Tiziano Ferro. L’appello è stato lanciato non solo con una missiva ma anche con una petizione online su Change.org.

L’iniziativa è stata promossa dopo la fine della 66esima edizione del Festival di Sanremo dallo scrittore e artista Sebastiano Mauri, supportato dall’attore Filippo Timi e dallo psichiatra Vittorio Lingiardi. Mauri ha detto che all’inizio, con un semplice tamtam tra amici, si è arrivati ad oltre 400 adesioni, segno che non solo lui è insoddisfatto della condizione delle coppie gay in Italia, ma anche molti personaggi famosi. Riportiamo il contenuto della lettera inviata al Parlamento recentemente:

“Agli onorevoli membri del Parlamento italiano, la legge Cirinnà rappresenta oggi, l’occasione storica di fare un primo passo verso il riconoscimento di diritti civili e umani fondamentali. E tardi per perdersi in strategie politiche, si sta parlando delle vite concrete di milioni di italiani in estenuante attesa di esistere agli occhi dello Stato. Siamo  fuori tempo massimo, come hanno chiaramente indicato la Corte Costituzionale e la Corte Europea dei Diritti Umani. La legge Cirinnà è già frutto di numerosi compromessi con un Parlamento che, in nome di una presunta difesa dell’infanzia, sceglie di ignorare i bambini italiani che oggi crescono privati dei loro diritti. Se comparata con le leggi vigenti nei Paesi a noi vicini e affini, questa legge, oltre ad arrivare ultima in Europa occidentale, garantisce il minimo dei diritti alle persone LGBT. Un minimo oltre il quale non si può sconfinare, perché altrimenti significherebbe approvare una legge di facciata o peggio lesiva, rimandando al mittente il riconoscimento di legittimità di milioni di italiani e delle loro famiglie. Accorgersi di un’ingiustizia e correggerla a metà, significa perpetuarla. E’ insufficiente non essere razzisti, omofobi o sessisti, è necessario essere operosi nella lotta contro il razzismo, l’omofobia o il sessismo, combatterli ovunque si celino, soprattutto attraverso gli strumenti legislativi in mano al Parlamento. Un Paese dove tutti i cittadini, di là dal genere, razza, od orientamento sessuale, godono di pari opportunità, è un Paese più ricco, produttivo e felice. Il prezzo dell’esclusione lo paga la società intera. Abbiamo oggi l’occasione di fare la Storia, chiediamo pertanto la celere approvazione della legge Cirinnà nella sua completezza, permettendo all’Italia di unirsi al resto d’Europa e di sempre più Paesi del mondo nel riconoscimento di diritti fondamentali a tutti i suoi cittadini”.

Chissà se il Parlamento ascolterà l’appello dei vip?

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