Cos’è una holding e caratteristiche
Da Redazione
Settembre 11, 2020
La scelta della struttura societaria rappresenta, spesso, un problema non di poco conto per qualsiasi imprenditore. Tra il ventaglio di scelte a disposizione di essi, una, negli ultimi anni, ha preso sempre più piede, anche se non tutti ne conoscono pienamente le caratteristiche e gli eventuali vantaggi che è in grado di offrire: la holding.
Esse, come dice l’etimologia della parola stessa (dall’inglese “to hold”, detenere), nasce con l’intenzione di possedere azioni o quote di altre società. Nel mondo imprenditoriale esistono vari tipi di holding, che possono essere racchiuse in tre grandi macro-classi: holding pure o finanziarie; holding miste o industriali; investment holding.
Come la holding può influenzare le società controllate
Le holding pure, note anche col nome di “holding finanziarie”, sono società di pura partecipazione, alle quali spettano, di fatto, solo le attività di controllo e di finanziamento delle partecipate. Quelle industriali, invece, alla classica gestione delle partecipazioni abbinano anche l’attività commerciale ed industriale. Di tutt’altra pasta, invece, risultano le Investment holding, che negli ultimi vent’anni sono cresciute in misura assai rilevante.
Esse sono società che mirano ad acquisire partecipazioni in altre società, con lo scopo di ottenere redditi sotto forma di dividendi e di capital gains, senza esercitare alcun tipo di controllo economico delle società partecipate. Le società di holding possono effettuare due tipi di controlli: di diritto o di fatto.
Il controllo di diritto si compie quando una holding possiede la maggioranza dei diritti di voto che si possono esercitare nell’assemblea ordinaria, esercitando un’influenza dominante sulla partecipata. Il controllo di fatto, invece, si attua quando, pur non disponendo della maggioranza assoluta dei voti, si dispone dei diritti di voto sufficienti ad esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria di una società.
Quando si costituisce una società di Holding, i vantaggi sono sicuramente molteplici. Tra quelli di maggior appeal spiccano, senza alcun dubbio, la possibilità di gestire al meglio la protezione del patrimonio familiare e la gestione, in svariati casi abbastanza complessa, del passaggio generazionale all’interno della famiglia stessa, oltre ad una corretta e maggiormente snella gestione dei legami e dei flussi tra la proprietà e l’impresa.
Holding: i vantaggi fiscali
È fuor di dubbio, oltretutto, come la costituzione di una holding possa fornire svariati vantaggi di tipo fiscale. Tra questi, la possibilità di sfruttare il regime della Participation Exemption è uno dei più ricercati. Grazie ad esso, infatti, è possibile, nel rispetto dei requisiti per poter accedere alla PEX stessa, detassare le plusvalenze ottenute dalla cessione di partecipazioni.
Le Holding consentono, inoltre, di poter sfruttare il cosiddetto “consolidato fiscale”, dando modo all’azienda di poter effettuare un unico versamento per tutte le imposte dirette, oltre all’opportunità di poter unificare la tassazione della società controllante a quelle delle controllate: l’IVA di gruppo, in tal senso, ne è il più fulgido esempio.
Quando si costituisce una Holding finanziaria, invece, si può sfruttare l’esenzione dall’applicazione degli interessi attivi qualora si tratti di società a partecipazione diretta. D’altro canto, questi tipi di Holding vengono create con lo scopo di fungere da finanziaria dell’intero gruppo, sfruttando la possibilità di poter accedere ai finanziamenti infragruppo tra società facenti parte dell’Unione Europea.
Quando si crea una Holding ad esenzione sui dividendi percepiti, come facilmente intuibile dalla denominazione tecnica di queste società, si va alla ricerca di una forte agevolazione fiscale su una parte dei profitti generati. Ed il nostro ordinamento, in tal senso, viene incontro a questa tipo di aspettativa, considerando come base imponibile il solo 5% dei dividendi erogati.
Le Holding ad esenzione sui dividendi, di norma, vengono create per poter accentrare la gestione finanziaria dell’intero gruppo e vengono ribattezzate, in maniera non del tutto casuale, come le “società cassaforte”.
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