Diabete: prevederlo con largo anticipo, test rivoluzionario

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Diabete

DiabeteIn futuro si potrà prevedere se un soggetto verrà colpito dal diabete con largo anticipo. Basterà un semplice test. La scoperta è stata fatta da un’equipe composta dal professor Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia, e da diversi ricercatori dell’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro e dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’

 

Grande passo in avanti, quindi, nell’ambito della diagnosi precoce e prevenzione del diabete, patologia che colpisce tantissime persone nel mondo. E’ proprio il diabete di tipo 2 quello che frequentemente viene scoperto tardi: ciò è un problema, visto che gli effetti di tale forma di diabete sono spesso gravi, come ictus, infarto o cecità. Molte persone, inoltre, sono malate ma non sanno di esserlo.

“Questa ricerca ha dimostrato che le persone con normale tolleranza glucidica, ma con valori di glicemia maggiori di 155 mg/dl, un’ora dopo l’assunzione di una bevanda contenente 75 gr di glucosio (test da carico orale di glucosio, OGTT) hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete mellito tipo 2, rispetto a quelli con alterata glicemia a digiuno (IFG- Impaired Fasting Glucose), una condizione considerata a rischio secondo le linee guida internazionali e caratterizzata da un valore di glicemia a digiuno compreso tra 100 e 125 mg/ml”, ha dichiarato Giorgio Sesti.

Il professor Sesti ha aggiunto: “L’importanza del nostro studio è di avere fatto emergere una condizione di rischio per diabete tipo 2, in un gruppo di persone considerate a basso rischio di diabete tipo 2 secondo le attuali linee guida. L’utilizzo a scopo diagnostico dei valori della glicemia, ad un’ora dall’assunzione di un carico orale standard di glucosio (75 grammi) è già consolidato per la diagnosi del ‘diabete gestazionale’, il diabete cioè che compare durante una gravidanza, che rappresenta una condizione di rischio sia per la gestante sia per il feto. Lo studio appena pubblicato fa seguito ad una serie di altre nostre ricerche, che hanno dimostrato come questa condizione di elevata glicemia, un’ora dopo carico standard di glucosio, sia associata a un peggiore profilo di rischio cardio-vascolare. L’aspetto nella pratica clinica più rilevante è che la misurazione della glicemia, un’ora dopo carico orale di glucosio (in aggiunta alle due misurazioni che abitualmente si eseguono ovvero la glicemia a digiuno e quella a 2 ore), consente di identificare persone a rischio di diabete tipo 2, che sarebbero altrimenti ignorate nel tempo e private di indicazioni utili a modificare lo stile di vita e a prevenire lo sviluppo della malattia. Il tutto con un test ambulatoriale, comunemente eseguito e dai costi assai limitati”.

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