Gay o etero? Lo rivela un algoritmo, polemiche sulla privacy

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Gay o etero? Te lo dice un algoritmo

Gay o etero? Te lo dice un algoritmoOrmai la tecnologia aiuta a fare tutto, o quasi, anche a scoprire l’orientamento sessuali delle persone. Sta facendo discutere, negli ultimi tempi, un algoritmo che rivela se una persona è gay o etero. Dopo aver scansionato migliaia di immagini di uomini e donne, sembra che l’algoritmo sia riuscito a scoprire i gay con una precisione del 91% e le lesbiche con un’accuratezza dell’83%. L’uomo non sarebbe certamente in grado di fare meglio. Difficile, per un essere umano, scoprire l’orientamento sessuale di un proprio simile in base alla fisionomia. Un algoritmo però ci riesce. I ricercatori che hanno portato avanti lo studio hanno affermato che sono gli ormoni, al momento dello sviluppo del feto, a delineare l’architettura del volto e stabilire la sessualità del soggetto. La ricerca, come hanno sottolineato, gli esperti è limitata. Risultati encomiabili, infatti, erano stati ottenuti solo al momento del confronto delle foto di due uomini, di cui uno gay.

L’intelligenza artificiale stupisce sempre di più

Basta la foto di una persona a un algoritmo per scoprirne l’orientamento sessuale. Ovviamente l’immagine deve ritrarre il viso del soggetto. Grazie all’intelligenza artificiale oggi si possono scoprire cose incredibili. Lo studio che ha permesso di scoprire l’algoritmo che rivela l’orientamento sessuale di una persona è stato portato avanti nell’Università di Stanford, negli Usa. Tale algoritmo, sebbene prodigioso, rischia di creare seri problemi sul piano della privacy. Potrebbe essere utilizzato, inoltre, per finalità anti LGBT.

Le caratteristiche facciali del gay e delle lesbiche, secondo i ricercatori americani, sarebbero diverse da quelle degli etero. I gay, ad esempio, avrebbero lineamenti quasi femminili e le lesbiche quasi maschili. Non solo: gli uomini omosessuali avrebbero mascelle più strette, fronte più ampia e naso più lungo rispetto agli etero; le lesbiche, invece, avrebbero mascelle più grandi e fronte più piccola rispetto alle donne etero.

I rischi derivanti dall’algoritmo

Gli autori californiani hanno scritto al termine dell’interessante ricerca: ‘I volti contengono molte più informazioni sull’orientamento sessuale di quanto possa essere percepito e interpretato dal cervello umano’.

Lo studio americano sostiene la teoria secondo cui l’orientamento sessuale è determinata da determinati ormoni prima della nascita. Una cosa è certa: tale algoritmo solleverà polemiche sul piano della privacy. Sarà semplice, infatti, individuare l’orientamento sessuale di una persona senza il suo consenso, quindi violando la sua privacy. I Governi che perseguono gli omosessuali, nel mondo, potrebbero usare tale software per infliggere punizioni o mettere in carcere i soggetti che ritengono gay. Un algoritmo del genere può dunque essere utilizzato per perseguire fini dannosi e pericolosi. Nick Rule, professore associato di psicologia presso l’Università di Toronto, ha affermato: ‘E’ certamente sconvolgente. Come ogni nuovo strumento, se va nelle mani sbagliate, può essere usato per fini malefici. Se riesci a profilare le persone in base al loro aspetto, identificandole a facendogli cose orribili, questo è veramente un male’.

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