I pensieri brutti influenzano la forma del cervello

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Quanto i pensieri brutti influenzano la forma del cervello? Abbastanza secondo quanto dice lo psichiatra Norman Doidge. Pare infatti che “il pensiero cambia la struttura. Ho visto persone ricucire il loro cervello con i loro pensieri, per curare ossessioni e traumi precedentemente incurabili”.

Pensieri brutti: ogni cervello una sua forma

Il cervello umano viene influenzato praticamente da chiunque: è insomma di gran lunga malleabile. Tende quindi a modificarsi abbastanza anche se ci vuole il suo tempo e la sua lavorazione.

Nel corso dell’ultimo ventennio, in virtù di uno sviluppo evolutivo nel campo del brain imaging e delle neuroscienze, è emerso che il cervello di rigenerare la propria forma. E il tutto dipende dal fatto che i pensieri negativi nella gente sono troppi

In pratica tutti sanno che una persona tendente a pensieri negativi può negativizzare a sua volta le altre persone anche solo con un atteggiamento. Se si considerava poi tutte quelle volte che amici e parenti si scocciano delle paure e dei pensieri “no” la nostra negatività finisce con l’aumentare.

Le lamentele che fanno fare pensieri negativi

Diciamo pure che siamo un po’ tutti lamentoni. Non caso, i ricercatori della Clemson University hanno fatto una prova empirica che tutti noi abbiamo sempre da ridire, anche se alcuni lo fanno molto più spesso di altri.

Il nostro cervello è infatti dotato di un “pregiudizio della negatività”,  ciò vuol dire che è la polarizzazione della negatività e la tendenza del cervello a concentrarsi soprattutto su circostanze negative che positive.

Rick Hanson, neuroscienziato ha spiegato che significa avere dei pregiudizi negativi: “Gli stimoli negativi producono più attività neurale di quelli ugualmente intensivi positivi. Sono anche percepiti più facilmente e rapidamente ”

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