Istat 2016, laurea non serve per lavorare: giovani costretti ad emigrare
Da Redazione
Maggio 22, 2016
Non è decisamente entusiasmante il quadro delineato dall’Istat relativo alla situazione occupazionale e al reddito delle famiglie italiane. Due dati su tutti: in Italia ci sono oltre 6 milioni di persone che vorrebbero lavorare ma non trovano un impiego; inoltre oltre due milioni di famiglie vivono senza un reddito da lavoro. Noi allora ci domandiamo: come fanno a vivere questi due milioni di nuclei familiari? Lo Stato non dà sussidi e non dà lavoro, neanche ai giovani, che oggi sono troppo istruiti per lavorare. Dai dati Istat diffusi l’anno scorso è emerso che oltre il 60% dei ragazzi nati negli anni ’80, sebbene abbiano diploma o laurea, non trovano lavoro e quando lo trovano sono costretti a tollerare contratti a termine e part-time. Secondo voi questo è uno Stato che tutela i suoi cittadini? E’ uno Stato che mette in condizioni i ragazzi di potersi formare una famiglia? Noi abbiamo i nostri dubbi. Poi non ci lamentiamo che il Belpaese è una nazione a nascite zero. Per molti ragazzi, formare una famiglia e avere figli sono pure chimere. L’Istat ha spiegato:
“La generazione del millennio (Millenial) è quella che sta pagando più di ogni altra le conseguenze economiche e sociali della crisi”.
E’ aumentato notevolmente, in Italia, il numero delle famiglia ‘jobless’, ovvero senza un reddito da lavoro: si è passati dal 9,4% del 2004 al 14,2 del 2015. Al Sud la situazione è ancor più deprimente: le famiglie senza un reddito da lavoro rappresentano il 24,5%. Al Nord, invece, tale percentuale è calata. Passa il tempo, ma il Sud, quando si parla di lavoro, è sempre il fanalino di coda dell’Italia: ecco perché i giovani del Sud sono costretti a lasciare le loro città per recarsi al Nord o in altre nazioni. Il Sud Italia non dà futuro ai giovani che vogliono realizzarsi o, semplicemente, vogliono formare una famiglia. Avere figli.
Sembra che in Italia avere una laurea non serva più a nulla: inutile per lavorare. La maggior parte dei ragazzi sono troppo istruiti e svolgono lavori per i quali non serve la laurea; inoltre i giovani sono costretti al part-time. Se un giovane laureato italiano vuole emergere, perfezionarsi, e svolgere il mestiere a cui ha sempre agognato, deve per forza recarsi all’estero, magari in Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. E’ la dura realtà dei giovani laureati italiani. E’ un peccato. Come è possibile pianificare una vita serena con un lavoro temporaneo? Riguardo a quest’ultima tipologia di lavoro l’Istat ha precisato:
“Anche il lavoro temporaneo è diffuso soprattutto tra i giovani: ha un lavoro a termine un giovane su 4, contro il 4,2% di chi ha 55-64 anni”.
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