Non sono scroscianti gli applausi a Casa Sanremo per quella vittoria che evade tutti i pronostici. Solo terzi Caccamo e Iurato, per una canzone che, effettivamente, nulla aveva di nuovo. Nuovi non sono gli Stadio, ma e’ nuova la formula. Dallo scorso anno non sono più i talent a dominare la classifica del Festival, ma l’effettiva bellezza della canzone. In fondo, dovrebbe essere la canzone al centro delle attenzioni e con questa vittoria essa e’ divenuta, nuovamente e prepotentemente, la protagonista del Festival, senza alcuna ombra di dubbio.
Le delicate immagini di un figlio e le parole di un padre, accorte, accorate, meravigliosamente riempite di accordi e melodie per diventare il racconto di uno dei mestieri più ardui e generosi del mondo, il genitore.
Un giorno Curreri potrà dire di aver vinto il Festival con una delle sue migliori canzoni, una vera e propria poesia in musica, delicata, ma anche trascinante; la canzone perfetta, quella che racchiude in se’ tutti i ritmi, dal più delicato al potente.
Una classifica stravolta con i favoriti neanche sul podio ed un inaspettato secondo posto per Francesca Michielin, per il Festival Record degli Stadio che si portano a casa anche il premio per il miglior testo e la migliore musica ed il premio Bigazzi. Un vero trionfo per uno dei gruppi più amati della musica italiana, capace di grandi emozioni, grazie al timbro graffiato e personale di Curreri che non invecchia mai, come i sentimenti universali e profondi che la canzone racconta, prima con un filo di voce e poi con voce piena, ricordandoci che il Festival Della Musica Italiana e’ il Festival dei sentimenti, il festival dell’amore incondizionato, quello di un padre per il proprio figlio!
Gli Stadio vincono trionfalmente la sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo, e con lode!
