Mein Kampf esce in edicola con Il Giornale, Renzi indignato: “Squallido”

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Mein Kampf regalato dal Giornale: polemiche

Bufera dopo la scelta del quotidiano Il Giornale di regalare il libro “Mein Kampf”, scritto da Adolph Hitler. Media italiani e stranieri, e persino il premier Renzi, hanno criticato la decisione di regalare il volume scritto dal numero uno del nazismo. Oggi, 11 giugno 2016, chi acquisterà Il Giornale si porterà a casa anche il “Mein Kampf”.

Premier critica scelta su Twitter

Il premier Renzi ha commentato su Twitter la scelta del noto giornale italiano diretto da Alessandro Sallusti:

“Trovo squallido che un quotidiano italiano regali oggi il Mein Kampf di Hitler. Il mio abbraccio affettuoso alla comunità ebraica #maipiù”.

La scelta del quotidiano italiano era già stata reputata “squallida” da Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche. Alessandro Sallusti, viste le polemiche sollevate dalla decisione di allegare il Mein Kampf al quotidiano da lui diretto, ha voluto precisare che la scelta rappresenta uno strumento per “capire com’è potuto nascere il male assoluto” e che, comunque, sarebbe disposto a pubblicare anche il “Libretto rosso” di Mao. Il Giornale ha scelto il “Mein Kampf” per inaugurare una collana di volumi incentrata sul nazismo. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1925 e rappresenta una specie di Bibbia per gli estremisti di destra. Fonti dell’ambasciata israeliana a Roma hanno reso noto:

“Siamo rimasti sorpresi dalla decisione de Il Giornale di allegare il Mein Kampf al loro quotidiano. Se ce lo avessero chiesto avremmo consigliato loro di distribuire libri molto più adeguati per studiare e capire la Shoah”.

Renzo Gattegna è rimasto allibito davanti alla decisione de Il Giornale, sottolineando l’indecenza dell’operazione. Il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane invoca inoltre un tempestivo intervento di chi è deputato a sorvegliare le attività dei giornalisti italiani. Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, ha invece argomentato:

“Che qualcuno abbia pensato di usare il ‘Mein Kampf’ per accrescere le vendite è un fatto senza precedenti… Il fascismo e il nazismo, rifugio degli estremismi, risorgono quando ci sono condizioni economiche non buone. In genere l’avvento del fascismo ha sempre quella radice. A quanto pare, quel giornale ha fiutato che c’è richiesta, che sia curiosità o identificazione”.

Alessandro Sallusti replica ai detrattori

Alessandro Sallusti ha spiegato esaurientemente la ragione per cui serve la conoscenza del Mein Kampf:

“Per capire com’è potuto nascere il male assoluto bisogna andare alla fonte e non aver paura di storicizzare le tragedie del ‘900. Non avrei paura, per dire, di pubblicare il ‘Libretto Rosso’ di Mao. Lo studio del ‘900 ha avuto come tabù proprio il nazismo, come se la storia fosse finita lì. Ma la prima regola è conoscere ciò di cui parliamo e questo libro, che ha cambiato la storia dell’Europa e dell’Occidente, non a caso viene presentato nell’edizione critica curata da uno storico di vaglia come Francesco Perfetti”.

Tra i commenti al vetriolo contro Il Giornale c’è anche quello di Stefano Fassina (Sinistra italiana), che ha scritto su Facebook:

“Nessun libro va messo al bando, mai. Ma promuovere la lettura del Mein Kampf è grave in quanto è un testo giustificativo dei crimini più atroci contro la persona e le comunità, radicalmente contraddittorio con la nostra Costituzione antifascista. Speriamo che domani i lettori de Il Giornale lo lascino nelle edicole. Sarebbe, infine, interessante sapere se il disinvolto quotidiano ha in programma la pubblicazione anche di Anna Frank e le lettere di condannati a morte della Resistenza”.

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