Biscotti italiani: quali sono i più apprezzati?

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biscotti

L’Italia è un Paese caratterizzato da una ricca tradizione gastronomica ben radicata in tutte le regioni. Ogni zona del Belpaese, infatti, custodisce gelosamente antiche ricette per la preparazione di specialità sia dolci che salate. Tra le preparazioni particolarmente apprezzate vi sono i biscotti, realizzati nella maggior parte dei casi con ingredienti tipici del territorio, commercializzati ed apprezzati anche all’estero.

Lingue di gatto

Le lingue di gatto sono biscotti molto friabili, dalla forma stretta e lunga tipicamente utilizzate per accompagnare la frutta oppure il gelato.  Non solo, questi biscotti vengono spesso serviti con il the o per dare un po’ di croccantezza alle creme ed altri dolci al cucchiaio. Inoltre, questi dolcetti non sono tipici solo della tradizione italiana, ma vengono preparati in tutta Europa, in particolar modo in Francia ed Austria. Negli altri Paesi, la ricetta prevede l’utilizzo del cacao, ma in quella italiana, invece, sono impiegati solo burro, farina, albumi montati a neve e zucchero. Proprio per i suoi ingredienti piuttosto semplici e la cottura veloce, quella delle lingue di gatto rientra tra le ricette per biscotti fatti in casa più apprezzati e veloci da realizzare.

Amaretti

Gli amaretti sono dei biscotti dalla peculiare forma tondeggiante, particolarmente apprezzati in tutta Italia, da nord a sud. La preparazione è a base di pasta di mandorle (ovvero zucchero, bianco d’uovo e mandorle, sia dolci che amare). Ne esistono due tipologie: quello di Saronno, a pasta dura e quello morbido, che invece presenta, per l’appunto, una consistenza morbida. Quest’ultimo è particolarmente diffuso nelle zone di Savona. Oltre che come dolcetto a fine pasto, l’amaretto si presta bene anche alla preparazione di molteplici ricette, in particolare per realizzare la base di dolci croccanti, ad esempio della cheesecakes.

Cantucci

I cantucci (o cantuccini) sono dei biscotti simbolo della gastronomia toscana, ormai ampiamente diffusi su tutto il territorio italiano. Si tratta di dolcetti realizzati tagliando a pezzi un filoncino di impasto alle mandorle, ancora caldo e lasciati raffreddare. Così come altre ricette antiche, dei cantucci non si conoscono le esatte origini, ma la ricetta attuale (che prevede farina, zucchero, mandorle e uova) venne sperimentata per la prima volta nel XIX dal pasticciere di Prato Antonio Mattei e presentata anche all’esposizione universale tenutasi a Parigi nel 1867. Anche sul nome di questi biscotti c’è incertezza: forse deriva dalla parola “canto”, che significa angolo, oppure da “cantellus”, che in latino significa pezzo di pane. In genere, i cantucci vengono serviti accompagnati dal vin santo, nel quale inzupparli.

Roccocò

Tra i biscotti più famosi del sud Italia vi sono senza dubbio i roccocò, dei biscotti duri campani, consumati in particolar modo durante il periodo natalizio. Si tratta di dolci realizzati con farina, mandorle, zucchero, canditi ed un mix di spezie (in particolare noce moscata, cannella, chiodi di garofano, anice stellato e coriandolo), chiamato “pisto napoletano”. Questi aromi conferiscono ai biscotti un sapore del tutto peculiare. Si presuppone che il termine roccocò derivi dal francese “rocaille”, per via della forma tondeggiante (e quindi barocca) dei dolci. Negli anni, si sono diffuse diverse varianti di questo dolce, compresa la versione morbida.

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