Lego licenzia 1.400 dipendenti: 8% della forza lavoro
Da Redazione
Settembre 06, 2017
Tempi duri anche per il colosso dei mattoncini danese Lego, che ha deciso di licenziare 1.400 dipendenti, ovvero l’8% della sua forza lavoro. Attualmente alle dipendenze dell’azienda vi sono 18.200 dipendenti. Il motivo del forte taglio è semplice: si vende di meno. Nei primi 6 mesi del 2017, i ricavi Lego hanno registrato una flessione del 5%. A mettere in ginocchio il colosso danese è stato specialmente il calo delle vendite in Europa e negli Usa. Inutile, dunque, o comunque poco rilevante, l’aumento delle vendite in Cina. Lego deve fronteggiare un’organizzazione troppo articolata e costi esagerati. Jorgen Vig Knudstorp, presidente della Lego ed ex CEO, ha dichiarato: ‘Abbiamo premuto il tasto reset per l’intero gruppo. Costruiremo un’organizzazione più piccola e meno complessa in modo da raggiungere più bambini possibile, e questo avrà anche un impatto sui nostri costi’.
Licenziamenti entro la fine del 2017
Knudstorp si è detto dispiaciuto della dura decisione che, indubbiamente, influirà sulla vita di molte persone, ma è necessario per mantenere in vita e rafforzare l’azienda. Il presidente Lego ha annunciato che i licenziamenti avverranno entro la fine del 2017. Un rinnovamento fondato sulla semplicità e sui costi minori. Organizzazione meno complessa, meno dipendenti e più innovazione. Lego cerca così di risalire la china. Peccato per quei 1.400 dipendenti che dovranno trovarsi un altro impiego in questo momento di crisi.
La crisi Lego riflette la crisi del sistema. Eppure i nuovi mattoncini, come quelli correlati a Lego Batman, hanno riscosso molto successo negli ultimi tempi. Evidentemente tale successo non è bastano. Le vendite troppo esigue rispetto ai costi. Il colosso danese, comunque, è abituato ai momenti ‘no’ sul versante economico e finanziario. Già nel 2005 aveva dovuto fronteggiare quella che il Financial Times aveva definito ‘la crisi più grave dei suoi 73 anni di storia’.
Bimbi di oggi hanno gusti diversi
Uno dei motivi per cui la Lego sta vivendo un brutto momento è dovuto anche al mutamento dei gusti dei bimbi di oggi. I mattoncini di plastica forse non attirano più così tanto come una volta. Oggi i piccoli sono calamitati da consolle, lettori Mp3, smrtphone, tablet ed altre diavolerie tecnologiche. Forse i mattoncini sono diventati un po’ retrò, per questo Lego dovrebbe reinventarsi. Non sarà facile, comunque, per un’azienda che produce mattoncini dal 1940 mutare strategia, adattarsi alle nuove tendenze e ai nuovi vezzi fanciulleschi.
Lego deve riuscire a coniugare novità e tradizione, magari promuovendo iniziative che vedono come protagonisti i celebri mattoncini e il web. Sì perché senza la Rete, oggi, non si va da nessuna parte. Con buona pace delle persone all’antica.
Articolo precedente
Vuoi lavorare da Carpisa? Compra una borsa e spera
Redazione