Una mutazione genetica serve ad evitare l’infarto. Non è uno scherzo ma il risultato di un recente studio condotto da un’equipe di scienziati della Washington University School of Medicine, a St. Louis, della Harvard University di Boston e del Broad Institute presso il Massachusetts Institute of Technology.
Dallo studio, portato avanti su 113.000 persone residenti in diverse nazioni, la mutazione e successiva disattivazione di una copia del gene NPC1L1, artefice dell’assorbimento intestinale del colesterolo, fa calare il cosiddetto colesterolo ‘cattivo’ nel sangue del 10%. Ne deriva che il rischio di infarto diminuisce del 50% circa.