Trapani, Piero Savona tradito dagli elettori: Comune al Commissario

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Trapani, Savona perde: Commissario gestirà ComunePiero Savona non ce l’ha fatta a diventare sindaco di Trapani. Gli bastava che si recasse alle urne il 50% più uno dei votanti per assicurarsi l’ambito scranno. Invece niente. Adesso il Comune siciliano è affidato a un Commissario. Lo strano caso di Trapani. Così potremmo definirlo. Già, comunque è stato strano che il dem, in occasione del ballottaggio, abbia ‘lottato’ solo contro il quorum. Un quorum che, però, non è arrivato. Ieri, alle 23, l’affluenza alle urne si era attestata al 26,7%. Significa che neanche 30 trapanesi su 100 si sono recati a votare. Savona ha dovuto accettare la sconfitta. La Regione, nei prossimi giorni, invierà un commissario che dovrà svolgere le funzioni di sindaco e Giunta.

Nuove elezioni nel 2018

Come previsto, il candidato sindaco del Pd, Piero Savona, non è riuscito a diventare primo cittadino di Trapani. Eppure la strada verso il trionfo, per lui, non sembrava così ardua, visto che il suo unico ostacolo era il quorum. Eppure, proprio la bassa affluenza alle urne l’ha tradito. Per il trionfo di Savona era necessario il voto di 30.012 trapanesi; invece sono stati solo 16.055 a recarsi alle urne. Una disfatta per il dem. Il commissario, nel capoluogo siciliano, lavorerà fino al 2018, quando si voterà nuovamente per le elezioni del nuovo sindaco. Luisa Lantieri, assessore regionale, ha dichiarato che le elezioni coincideranno con le amministrative in altri Comuni italiani. Il voto non potrà coincidere con le elezioni regionali di novembre in quanto la sessione straordinaria è prerogativa solo dei Comuni sciolti per mafia. Proclami e inviti del Pd siciliano a recarsi alle urne, durante la scorsa settimana, sono stati vani. I trapanesi non hanno voluto votare, o meglio la maggioranza di essi ha disertato le urne.

A chiedere ai cittadini della ridente cittadina siciliana di recarsi alle urne erano stati anche molti esponenti del Pd, come Debora Serracchiani, Maurizio Martina, Giorgio Gori e Roberto Giachetti. L’ex premier Matteo Renzi non ha accettato molto la decisione dei trapanesi di disertare le urne, sottolineando che il voto rappresentava una sorta di baluardo ‘delle istituzione del malaffare, dalla corruzione alla criminalità organizzata’. Renzi ha poi aggiunto che il suo partito, stavolta, ha perso una grande occasione in Sicilia.

Trapani: Comune complicato

Nonostante la disfatta, Savona non è deluso. Secondo lui, bastava l’appoggio di Fazio per portare a casa un grande risultato. Pazienza. I trapanesi si sono mostrati disinteressati alla politica, sempre più ‘inquinata’, specialmente in realtà come Trapani, dalla criminalità e dagli affari sporchi. Eppure Savona e i suoi colleghi volevano portare un ‘vento nuovo’ nel capoluogo siciliano. Niente da fare. Sarà per la prossima. Nel 2018 altre elezioni. Si vedrà se i trapanesi saranno più interessati a recarsi alle urne. Stavolta ha vinto anche la propaganda per l’astensione al voto fatta anche dai grillini. E molti si sono astenuti veramente. Intanto la Lantieri annuncia che a Trapani si tornerà a votare nel 2018. Il commissario arriverà tra poco e dovrà gestire un Comune a dir poco complicato. La mafia ha i suoi tentacoli in molti ambiti, anche nella politica. Ciò è vero, fino a prova contraria. Non è un caso che molti trapanesi spesso organizzazione eventi e manifestazioni contro la criminalità e la mafia. Nelle ultime ore, ad esempio, è stato promosso nuovamente il ‘Memorial Pietro Morici’, evento connotato da una marcia di nove chilometri e ottocento metri per ricordare il carabiniere scelto ucciso dalla mafia 34 anni fa insieme all’appuntato Giuseppe Bommarito e il capitano Mario D’Aleo.

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