Manca poco all’approdo in Aula del discusso testo sulle unioni civili. Il prossimo 14 ottobre si inizierà a lavorare sul ddl Cirinnà.
“Certo un po’ di mal di pancia rimane, ma escludo che abbia conseguenze. La procedura ora è lineare: in commissione Giustizia verrà abbinato agli altri presentati sullo stesso tema e poi il 14 ottobre arriverà in Aula. Sarà poi l’Aula a votare quale testo adottare, ma la nostra maggioranza è compatta e voterà tutta la nuova proposta di legge”, ha dichiarato la senatrice Cirinnà, riferendosi al testo, modificato proprio per far contenti tutti.
Quando ci sarà un dibattito generale sulle unioni civili? Presto, almeno secondo la Cirinnà: “Due anni fa è stata incardinata il 23 ottobre si potrebbe ripetere è un accordo che si deve fare in capigruppo. Abbiamo dimostrato che l’ostruzionismo non ci ha fermato, il Pd tutto è unito su questo testo, ormai siamo fuori dal pantano”.
Il leader di Ncd e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, non ha rilasciato nessun commento riguardo al testo sulle unioni civili, ma ha più volte ribadito che non bisogna equiparare le unioni civili al matrimonio tradizionale.
Alfano, inoltre, è contrario a alle adozioni del figlio biologico o adottivo del coniuge. Irritato non poco Maurizio Sacconi: “Si ripropone la genitorialità delle coppie omosessuali e la implicita legittimazione dei figli comprati con l’affitto dell’utero di donne povere”.
Uno dei fervidi oppositori del ddl Cirinnà è Giovanardi, che ha argomentato: “Il vero obiettivo è quello di imporre la reversibilità, la vergognosa pratica dell’utero in affitto e l’adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali”.
Chissà se la senatrice Cirinnà esulterà o ingoierà un boccone amaro?
