Aereosol art
Da Redazione
Gennaio 17, 2014
La via del writer
L’indole a voler lasciare il proprio nome, anche sotto forma di pseudonimo, colorando qualsiasi superficie dell’ambiente urbano, da un muro sgretolato ad un saracinesca, anima quanti vengano colti dal desiderio o dalla necessità di esprimere attraverso le proprie capacità la loro personale visione dell’arte ha dato vita all’aereosol art. L’aereosol art è una tecnica di pittura basata sull’utilizzo di bombolette spray, ma il writer per eccellenza non ama dipingere tutto ciò che gli passa per la testa, ma incanala la propria fantasia creativa nella realizzazione di opere che abbiano per soggetto principale il suo stesso nome, tutto il resto è da contorno: animali, figure umane, oggetti vengono tutti piegati spesso a quest’unica esigenza confluendo negli spazi tra le lettere, diventando essi stessi lettere.
Il writer si cimenta ideando linee, sfondi e colorazioni adatte al lettering scelto sviluppando un stile personale nella solitudine della propria stanza – è lì che si cresce realmente – soltanto quando è soddisfatto del livello raggiunto decide di “andare su muro” (come si dice in gergo), cioè di sviluppare su grandi dimensioni con la sicurezza del proprio tratto quanto prodotto in piccolo. Ma anche il confronto con gli altri writers, il contest spesso, è momento di crescita personale e collettiva altrettanto fondamentale.
L’attitudine all’aereosol art nasce solitamente in età adolescenziale e sovente lì si ferma – ciascuno iniziava allenandosi prima a casa sua con carta e penna qualche decennio fa, oggi invece sfruttando gli ultimi e sempre più intuitivi programmi di grafica circolanti su internet – ma se supera quella fase dell’adolescenza diventa un modo di esprimersi che ci si porta dietro, e dentro, per tutta la vita; e in alcuni rari fortunati casi si trasforma in un fruttuoso e fantasioso mestiere.
Ed è grazie alla dimestichezza con tutte le lettere dell’alfabeto con cui disegna le parole che desidera, che spesso il writer diventa insuperabile nella realizzazione di slogan e loghi: e questo i pubblicitari lo sanno bene, tanto che negli ultimi anni ne hanno fatto una lezione.
Ma col tempo cambiano anche le superfici percorse, il tratto del fat cap si affina sempre più e si passa dai muri grigi di smog dei primi anni alle ben più pulite e ordinate tele: emulando tra vie traverse i grandi nomi del passato; e lo spray si fa pennello.
Si realizzano mostre, si evolve lo stile, aumentano le pretese e il nome creato da ragazzi quando si scherzava tra le strade, che sembravano promettere trionfi, si trasforma in un marchio, almeno si spera.
Si ringrazia Deran per la concessione delle opere.
Articolo precedente
Nuovo calamaro gigante catturato
Articolo successivo
Sogno lucido e controllo dei sogni: l’ultima invenzione
Redazione