Berenice e Sansone, i capelli come simbolo di fede e forza

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Da sempre i capelli sono espressione di ciò che siamo, specchio dei nostri cambiamenti, della crescita. Nella mitologia e nella storia hanno sempre rivestito un ruolo di primo piano. Hanno perso presto la loro funzione biologica, per assumere quella più complessa e articolata funzione sociologica universalmente riconosciuta, da civiltà a civiltà.

La chioma di Berenice e quella di Sansone

Dopo la morte di Alessandro Magno, Alessandria d’Egitto divenne la fiorente capitale del regno tolemaico. Il massimo splendore della città arrivo con Tolomeo III, detto Euergetes (Benefattore), sposo di Berenice, figlia di Magas, re di Cirene.

Subito dopo le nozze Tolomeo partì per la guerra con la Siria. Berenice, sposa devota e affranta dal dolore, offrì i suoi splendidi capelli a Venere, in cambio del ritorno, sano e salvo, del marito. Il giorno dopo la chioma era scomparsa. Fu ritrovata da Conone di Samio, astronomo di corte: era stata trasformata in costellazione e sparsa nell’universo. La dea greca aveva, così, accettato il voto della regina.

Fu Callimaco, poeta alessandrino, a cantare per primo il mito di Berenice e della sua chioma, che incise per sempre il segno del divino sulla stirpe tolemaica. Ripreso da Catullo e poi da Ugo Foscolo, Alexander Pope e tanti altri, il mito è giunto a noi raccontandoci di un amore e di un dono prezioso: una chioma sana, lucente come una stella, come una costellazione.

E che dire di Sansone? Sono proprio i capelli a renderlo invincibile, la straordinaria fonte della sua forza. Sua madre è un’israelita sterile alla quale l’angelo del Signore ha predetto che avrebbe partorito un figlio destinato a liberare il loro popolo dai Filistei. “La sua testa non conoscerà rasoio”, ordina l’angelo.

E così accade. Sansone uccide un leone a mani nude, mille filistei con una mascella di asino. Tradito da Dalila, viene rasato dai filistei e perde tutta la sua forza. Qui i capelli diventano l’incarnazione della forza, della virilità.

I capelli, oggi

Ancora oggi per gli uomini e le donne i capelli sono sinonimo, rispettivamente, di fora e sensualità ma è sempre più elevato il numero di persone che soffre di alopecia, un indebolimento dei capelli che porta alla loro caduta.

Non sono solo genetiche le cause di questa patologia. Tra le donne una su quattro ne soffre. Influiscono stili di vita errati, stress, scompensi ormonali, traumi causati da incidenti. Il fenomeno comporta una vero e proprio disagio psicologico.

Come intervenire? Le strade sono diverse ma la ricrescita dei capelli può essere assicurata soltanto dalla medicina rigenerativa, quella che si studia presso i laboratori medici di Hair Clinic. Attraverso un protocollo, in cinque fasi, basato sul ricorso alle cellule staminali, infatti, si sollecitano i bulbi colpiti da alopecia, ma ancora vivi, fino a portarli alla rinascita del capello.

Un percorso sicuro, definitivo, capace di intervenire sulle cause dell’alopecia, senza limitarsi a nascondere la patologia. È quello che accade, ad esempio, con la chirurgia. Il trapianto di capelli, infatti, anzi l’autotrapianto, pur rappresentato il metodo più utilizzato per contrastare l’alopecia, non risolve il problema. Spesso è addirittura seguita da ricadute, oltre a essere particolarmente caro e lungo.

Anche la cura farmacologica è poco efficace. Si limita a contenere la caduta dei capelli, senza rispondere a pieno alla problematica posta e con risultati, molto spesso, scarsi e deludenti. Le nuove strade scoperte dalla ricerca medica, invece, consentono di recuperare una chioma sana, fluente e tornare a sentirsi sicuri di sé e del proprio aspetto.

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