Crescita zero in Italia: consumi e industria al palo

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Crescita zero in Italia: industria e consumi giù

Tanti proclami, tante promesse, ma alla fine l’Italia non cresce; o meglio cresce solo il suo debito. Tutto a posto per il ministro Padoan che, comunque, non nega la precarietà della ripresa, più debole rispetto alle stime. Crescita zero in Italia.

Pil fermo nell’ultimo trimestre

In Italia rallenta un po’ tutto, soprattutto consumo e industria. Non siamo noi a sottolinearlo, ma un istituto come l’Istat, che ha allarmato anche i più ottimisti sul versante economico. La crescita italiana è pari a zero. Il Pil, nell’ultimo trimestre, non si è spostato. Un lieve ottimismo sorge solo al confronto con quello dell’anno (+0,7%). L’Italia diventa così fanalino di coda in Europa in fatto di ripresa. Il ministro del Tesoro, però, non sembra stupito pur riconoscendo le difficoltà della ripresa italiana.

Il Pil italiano è rimasto al palo, mentre è cresciuto quello di nazioni come Usa, Germania e Regno Unito. Solamente in Francia il Prodotto interno lordo non è avanzato. Un arresto previsto, poiché la nazione è stata scossa, negli ultimi mesi dal terrorismo e dalle numerose proteste contro il Jobs Act di Hollande.

Nel trimestre aprile-giugno è aumentato addirittura il Pil della Grecia. Segno che in tale nazione una piccola ripresa è in atto. Siamo felici per i greci.

Ministro Padoan non sorpreso dalla crescita zero in Italia

Il ministro del Tesoro Padoan ha chiosato con queste parole i dati Istat relativi all crescita zero in Italia:

“Nonostante la crescita sia più fragile del previsto, i conti pubblici sono sotto controllo… Diverse fonti del Governo, compreso il Mef, avevano già segnalato che le stime di crescita formulate ad aprile con il Def sarebbero state messe in discussione, e numerosi previsori (dal Fmi all’Ocse) hanno già rivisto al ribasso le stime della crescita mondiale“.

L’Istat ha segnalato una forte battuta d’arresto e dei consumi; a trainare l’Italia, invece, sarebbe l’export. Andrea Goldstein, direttore di Nomisma, ha affermato:

“In un panorama economico internazionale che si è fatto più complicato, l’Italia conferma le sue difficoltà di lungo periodo. Con una variazione acquisita per il 2016 pari a un modesto +0,6%, lo spazio per una manovra espansiva ad autunno di riduce ulteriormente”.

Opposizioni e sindacati sono in rivolta mentre il Governo parla, parla, parla e promette di far scendere il rapporto deficit/Pil. L’ennesima promessa che, forse, non verrà mantenuta.

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