Diabete, carboidrati a fine pasto per evitare picchi di glucosio

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Picco glicemico: attenzione all'ordine degli alimenti

Picco glicemico: attenzione all'ordine degli alimentiI diabetici vanno spesso incontro a picchi di glucosio. Per evitarli, a quanto pare, non bisogna fare attenzione alla qualità e alla quantità degli alimenti ma anche al loro ordine. Sarebbe bene, ad esempio, consumare i carboidrati a fine pasto. Lo hanno ribadito recentemente alcuni esperti, che hanno confermato quello che avevano scoperto, anni fa, alcuni studiosi del Well Cornell Medical College di New York, coordinati da Louise Aronne. I diabetici dovrebbero fare attenzione ai picchi di glucosio specialmente a pranzo, in quanto fanno indurire le arterie e favoriscono la formazione di placche aterosclerotiche. ‘Studi precedenti hanno suggerito che modificare la composizione del pasto e iniziare con particolari proteine può influenzare i livelli di glucosio e insulina dopo il pasto, ma i dati sono ancora insufficienti’, aveva spiegato Aronne.  I ricercatori avevano fatto consumare ai volontari affetti da diabete dapprima il pasto partendo dai carboidrati; poi, dopo una settimana, gli avevano chiesto di invertire l’ordine degli alimenti.

L’ordine dei cibi da consumare sarebbe importante

‘Un giorno abbiamo chiesto di consumare il pasto partendo dai carboidrati (pane e succo d’arancia) e di proseguire dopo 15 minuti con le proteine e i grassi, mentre la seconda volta, dopo una settimana, abbiamo chiesto di invertire l’ordine degli alimenti partendo da proteine e finendo con i carboidrati’, aveva spiegato Louise Aronne, evidenziando che, al termine della ricerca, era stato notato che il glucosio post-prandiale era inferiore quando i primi alimenti consumati erano ricchi di proteine.

‘Anche se servono ulteriori conferme, questi dati pongono le basi per un approccio diverso alla dieta dei pazienti con diabete di tipo 2; invece di dire cosa si può e cosa non si può mangiare, potremmo dire ai pazienti in che ordine consumare gli alimenti all’interno del pasto’, aveva aggiunto l’autore dello studio.

Picchi di glucosio: come prevenirli

Quando si mangia si registra un incremento del livello di glucosio nel sangue. I picchi glicemici solitamente si ravvisano dopo un paio d’ore dal pasto. Picchi più forti si registrano se si consumano cibi molto ricchi di zuccheri semplici. Tutto ciò favorisce un certo senso di indolenza e fame. Col passar degli anni l’organismo potrebbe non essere più in grado di far calare il ‘quantum’ di zuccheri nel sangue. Ecco allora che ci si ammala di diabete.

Il diabete di tipo 2, quello alimentare, è sempre più frequente nella società occidentale. Si stima che in futuro sempre più persone si ammaleranno di diabete di tipo 2, quindi occorre ricorrere ai ripari. Come? Con l’alimentazione e con l’esercizio fisico.

Una criticità collegata al diabete di tipo 2 è l’indurimento delle arterie, che può causare patologie come infarto e ictus.

Come ridurre il rischio di picchi di glucosio? Ecco alcuni consigli:

  • Consumare poco zucchero (quindi ridurre anche il consumo di alimenti e bevande zuccherate)
  • Optare per le diete low-carb (ovvero preferire alimenti contenenti pochi carboidrati)
  • Ridurre il consumo di carboidrati raffinati (ad es. il pane bianco e il riso bianco)
  • Non ingrassare e tenere sempre d’occhio il peso corporeo
  • Consumare più fibre alimentari (che tra l’altro fanno sentire sazi e quindi non spingono a mangiare sempre e ovunque)
  • Bere molta acqua
  • Svolgere attività fisica con regolarità
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