Ignazio Marino, sindaco di Roma, farnetica perché si sente in bilico? Non si sa. Vero è i termini usati nei confronti della destra sono stati alquanto ‘pesanti’. Il primo cittadino della Capitale, durante la Festa dell’Unità, ha dapprima definito la destra “senza vergogna”, poi ha aggiunto che “deve tornare nelle fogne“. I militanti del Pd hanno iniziato ad applaudire e Marino ha esclamato di avere un “dovere morale”.
Marino ha asserito: “Non posso fare u passo indietro neanche di un millimetro. Io non sono stato eletto dai capibastone ma da voi cittadini. Io non vi tradirò. Andremo avanti fino al 2023 e faremo il nostro bilancio”. Il sindaco di Roma, dunque, ha fatto intendere di non voler ‘gettare la spugna’, incolpando invece i suoi predecessori: “Se dopo il 2023 dovessi scrivere un libro su quello che ho visto, dovrei iniziare con la frase del film che dice ‘Ho visto cose che voi umani non avete visto mai‘”.
Il sindaco di Roma ha raccontato anche un aneddoto relativo a Giovanni Alemanno: “Mi disse:’so che state cambiando i consigli d’amministrazione. Ti posso dare due nomi?’ Io risposi: ‘Hai qualcuno bravo, con un buon curriculum?’ Silenzio dall’altra parte. Dopo Alemanno mi dice: ‘Ma il Pd non ti ha parlato?’ Rispondo di no aggiungendo: ‘Qui ora quel Pd a cui eri abituato non c’è più'”.
La replica di Giovanni Alemanno non è tardata ad arrivare: “Ignazio Marino ormai è al delirio: si inventa telefonate che tra di noi non ci sono mai state, giunge all’insulto personale e utilizza un’inconcepibile violenza verbale contro la destra. Ho già dato mandato ai mieli legali di procedere con querela per diffamazione nei confronti del sindaco Marino. E’ un personaggio ormai finito di ci Roma si deve rapidamente liberare”.
Duro nei confronti di Marino anche Francesco Storace, leader de La Destra: “Il linguaggio estremista, da anni ’70, di Marino alla Festa dell’Unità è pericoloso. Verrebbe da dire semplicemente che fa solo vomitare e che il sindaco è ormai un caso clinico… Se non capisce le conseguenze di queste parole, più che dimettersi, si faccia ricoverare”.
