Ivan Scalfarotto inizia digiuno in difesa delle coppie gay

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Scalfarotto (Pd) inizia sciopero della fame

Scalfarotto (Pd) inizia sciopero della fameIvan Scalfarotto, componente dell’esecutivo Renzi e parlamentare italiano, ha iniziato uno sciopero della fame 5 giorni fa. Ogni giorno beve acqua e prende solamente 3 cappuccini. Scalfarotto non chiede nulla ma contesta l’atteggiamento della politica italiana nei confronti dei gay e delle coppie gay. Insomma, Ivan digiuna per sensibilizzare tutti gli italiani sul delicato argomento delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e a sollecitare il Parlamento a portare avanti i disegni di legge sull’omofobia e sulle unioni civili, insabbiati successivamente ai tanti emendamenti presentati.

Il 50enne Scalfarotto, vicepresidente del Pd, ha deciso di iniziare il digiuno dopo aver appreso che Cesare, un gay, aveva reso noto che il suo compagno Stefano era morto dopo una lunga patologia. Cesare e Stefano era fidanzati da 20 anni. Qualche mese prima, Scalfarotto e Cesare avevano parlato spesso sulla malattia di Stefano, un linfoma non Hodgkin.

“Gli otto cicli di chemio, le ferie terminate e l’impossibilità di usufruire dei permessi previsti dalla legge”, ha detto Ivan, che si è fatto sempre paladino dei diritti gay. Il parlamentare dem aveva rasserenato Cesare, ricordandogli che il premier Renzi si sarebbe impegnato in merito, invitandolo a non demordere perché sarebbe stata effettivamente “la volta buona”. Invece no. In Italia tantissimi emendamenti hanno fatto insabbiare il disegno di legge Cirinnà e Stefano passava a miglior vita. “In quel momento ho capito quanto sia importante il fattore tempo nella politica. Per anni, con la mediazione e il dialogo, non ho smosso nulla. Così ho deciso di convogliare l’attenzione con uno strumento più drastico”, ha dichiarato Scalfarotto, che vuole portare gli italiani a riflettere sull’argomento delle unioni civili. “È un problema centrale in altri paesi del mondo e marginale in Italia, appannaggio di due categorie. Da una parte quelli che vanno in piazza a dire ‘No’ a dei diritti. Dall’altra gli aspiranti titolari di quei diritti che sostengono il ‘Sì’. E in mezzo, il cittadino comune, che rimane sul divano”.

Ivan Scalfarotto pretende poi che in Parlamento vengano ‘disincagliati’ tutti i disegni di legge sull’omofobia e sulle unioni civili, oggi fermi perché sono stati presentati numerosi emendamenti. “Voglio avere un’assicurazione che la melina finisca. Poi il Parlamento potrà legiferare come vuole, l’importante è che legiferi”, ha asserito Scalfarotto, che ha precisato di non digiunare contro il Governo: “Renzi è il primo premier ad aver preso un impegno pubblico sul tema delle unioni civili”. Il problema vero è rappresentato da partiti come Ncd.
“Infatti io sono un sostenitore dell’Italicum, che pone fine a coalizioni tra alleati provenienti da schieramenti diversi. Renzi potrebbe aggirare l’ostruzionismo chiedendo la fiducia sul ddl. No, questo è un tema del Parlamento, non del Governo. E’ paradossale come quelli che ci rimproverano un uso eccessivo dello strumento fiducia siano gli stessi a rimproverarci di non usarlo adesso”, ha affermato Scalfarotto.

Molti hanno affermato che il sottosegretario al Ministero per i Rapporti con il Parlamento dovrebbe dimettersi per protestare meglio. Lui, però, dice: “Io penso di stare facendo il mio lavoro. Dopodiché, come ho sempre detto, sono sempre pronto ad andarmene con un solo cenno del capo di Renzi”. Cosa ha fatto il premier quando ha saputo che Ivan avrebbe iniziato a digiunare? “L’ho informato della mia decisione, dicendogli che l’avrei comunque portata avanti. Non mi ha certo chiesto di andarmene. Non avrà neanche fatto salti di gioia. Non faccio cose che fanno saltare di gioia”.

Il comportamento di Scalfarotto sta sconvolgendo molto perché lui è tendenzialmente una persona mite, che ci pensa due volte prima di prendere la parola.

“Dall’inizio della legislatura sono successe tante cose. Dal referendum irlandese alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, abbiamo appreso che i diritti dei gay sono considerati a pieno diritto diritti umani. Che l’uguaglianza tra i cittadini è un valore universale. Che l’amore non può essere misurato a peso, perché l’amore è amore. Punto. Ma sono successe cose anche da noi. Per esempio, abbiamo approvato alla Camera una legge contro l’omofobia che si è totalmente arenata al Senato. Abbiamo visto migliaia di emendamenti presentati per rallentare o fermare il percorso della legge. Il problema è che queste legittime mosse di rallentamento hanno sempre avuto la meglio. Da qui la decisione di fare qualcosa di più. Alla fine uno non può non chiedersi cosa ciascuno di noi possa fare, individualmente, per cambiare le cose. Gandhi, la Grande anima, ebbe a dire: ‘Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo'”, ha scritto recentemente Scalfarotto sul suo blog. Parole abbastanza eloquenti.

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