Ortoressia, malattia del mangiare sano: come curarla?
Da Redazione
Ottobre 10, 2017

Tra i disturbi dell’alimentazione, anoressia e bulimia sono certamente quelli più conosciuti e studiati. Altri, invece, sono meno considerati ma creano anch’essi seri problemi nella vita di tutti i giorni. Tra questi c’è l’ortoressia, ossia la paura dei cibi considerati non sani o, comunque, nocivi per la salute. L’ortoressia è un disturbo che porta, chi ne soffre, ad avere problemi anche nelle relazioni sociali. Non si pranza o cena con nessuno per paura di consumare certi alimenti. Attualmente l’ortoressia non è reputata una malattia psichiatrica ma, per certi esperti, rappresenta una nuova psicopatologia. Il primo a parlare di ortoressia fu, nel 1997, il dietologo Steve Bratman, che scoprì la patologia non a seguito di studi scientifici ma grazie all’esperienza personale. Bratman si è infatti definito più volte ex ortoressico. Lo studioso, come molti suoi pazienti, iniziò ad accorgersi del suo atteggiamento strano sul versante dell’alimentazione. Steve, ad esempio, masticava ogni boccone almeno 50 volte e non consumava verdura raccolta oltre un quarto d’ora.
Quando la ricerca di cibi sani diventa un problema
Steve Bratman riuscì ad uscire dal tunnel dell’ortoressia ed iniziò a parlare al mondo intero del disturbo, fino ad allora sconosciuto. Oggi molti studiosi sono concentrati sull’ortoressia e i suoi effetti che, a quanto pare, possono essere anche estremamente dannosi. Si tratta, insomma, di un disturbo alimentare che non va affatto trascurato, come gli altri del resto.
In questa società frenetica, dominata tra fast food, take away, cibo cinese, giapponese ed altro è cresciuta l’attenzione di molti verso i cibi sani. Non è un caso che, negli ultimi anni siano proliferati i negozi bio ed appositi reparti, nei supermarket, dedicati agli alimenti biologici. La smania di trovare sempre e comunque cibi salutari, comunque, può diventare un serio problema, anche sul lato dei rapporti sociali.
Mangiare sano va bene, ma l’eccesso, anche in tal caso, può rivelarsi negativo. La voglia di mangiare sano, la ricerca spasmodica di alimenti sani e controllati può cagionare seri danni fisici, psicologici e sociali.
Tutti sono a rischio ortoressia, perché tutti mangiano. Ci sono determinate categorie di soggetti che devono fare attenzione più degli altri, come chi è a dieta, adolescenti, sportivi, vegani e vegetariani.
La terapia migliore
Una delle criticità dell’ortoressia è che non si conosce ancora bene rispetto, ad esempio, alla bulimia e all’anoressia, quindi non è semplice riconoscerla e curarla. Non sussiste attualmente una cura specifica dell’ortoressia, comunque gli esperti hanno diffuso alcuni consigli.
Gli ortoressici devono essere assistiti dai loro familiari ed amici ed esortati gradualmente a consumare cibi che erano stati banditi dall’alimentazione. Con pazienza e costanza il paziente riuscirà ad uscire dal tunnel dell’ortoressia.
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