Ecco perché il colesterolo buono non è così buono e anticipa la morte

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Colesterolo, anche quello 'buono' potrebbe essere 'cattivo'

Colesterolo, anche quello 'buono' potrebbe essere 'cattivo'Non è che proprio quello che solitamente viene definito colesterolo ‘buono’ sia la causa di morte prematura? Non è che proprio quello che viene dipinto come ‘buono’ sia il male? Il colesterolo ad alta densità di lipoproteine,  si definisce ‘buono’ perché aiuta ad eliminare forme dannose di colesterolo dal sangue. Ciò è vero per la maggioranza dei pazienti ma, secondo recenti studi, anche livelli elevati di colesterolo ‘buono’ possono rivelarsi deleteri in certi soggetti. Gli esperti ritengono che nel sangue ci dovrebbe essere un adeguato livello di colesterolo ‘buono’ (almeno 60 mg per decilitro di sangue) perché solo così si allontana il rischio di attacchi cardiaci. Ciò era stato sostenuto fino alle recenti ricerche, secondo cui anche il colesterolo ‘buono’ si può rivelare un’insidia per qualche paziente. Insomma, sembra che certi pazienti aumentino il rischio di malattie cardiache. Cosa fare, dunque?

Colesterolo ‘buono’: presunto collegamento con disturbi della tiroide

Colesterolo ‘buono’ sì o colesterolo ‘buono’ no? In attesa di studi confermativi della recente risultanza, rispondiamo ni. Ci sarebbero persone, dunque, a cui elevati livelli di colesterolo ‘buono’ fanno male. Recenti ricerche, inoltre, hanno associato il colesterolo ‘buono’ alle malattie infiammatorie e ai disturbi della tiroide. Non bisogna, comunque, assolutizzare tali studi, visto che dovranno essere confermati. Occorre, come al solito, fare attenzione. Nella maggior parte delle persone il colesterolo ‘buono’ non crea problemi, anzi è determinante per scacciare quello ‘cattivo’; in altre però potrebbe rappresentare una minaccia per la salute e quindi aumentare il rischio di morire precocemente. E’ bene, in questi casi, recarsi dal proprio medico per sottoporsi ad esami ad hoc e fugare ogni dubbio.

L’American Heart Association raccomanda a tutti gli over 20 di sottoporsi a un test del colesterolo ogni 4-6 anni. Chi, ovviamente, ha nella propria famiglia casi di colesterolo alto, dovrà sottoporsi più frequentemente a tali esami.

Combattere il colesterolo con le buone abitudini

Non si conosce ancora il motivo per cui il colesterolo ‘buono’ non sia così buono per certe persone. Ci vorranno altri studi per scoprirlo. Sul banco degli imputati, comunque, è finito anche il colesterolo ‘buono’. Nel dubbio e in attesa di altri studi, la regola primaria è combattere il colesterolo con le buone abitudini: mangiare cibi sani, fare esercizio fisico, non fumare e bere pochi alcolici. A dispetto di quanto pensa la maggior parte della gente, non sussiste alcuna avvisaglia che possa portare un soggetto a pensare di non avere problemi di colesterolo. Consumare alimenti sani e fare sport sono ottime abitudini, per carità, ma non bastano a schivare completamente il colesterolo.

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