Renzi, parte crociata contro statali fannulloni: “Vanno mandati a casa”

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Il premier Renzi inizia la crociata contro gli statali fannulloni. “C’è senso di preoccupazione, stanchezza, sfiducia nel Paese: non è solo un fatto economico, ma culturale, civile, sociale. Ma io sono sicuro ancor più di febbraio che non solo l’Italia ce la può fare ma che ce la farà senza ombra di dubbio”, ha detto il presidente del Consiglio nelle ultime ore, durante la conferenza stampa di fine anno.

“Abbiamo fatto tutto quello che abbiamo promesso. In 10 mesi abbiamo fatto tanti errori, ma tutti i procedimenti sono stati avviati, con l’eccezione della scuola, perché abbiamo fatto un dibattito. Ecco perché non si può accettare una ricostruzione per cui l’Italia che non fa ciò che aveva promesso”, ha aggiunto Renzi.

Soffermandosi sul Jobs Act e la sua applicabilità al pubblico impiego, l’ex sindaco di Firenze ha sottolineato: “In Consiglio dei ministri ho proposto io di togliere la norma sui dipendenti pubblici perché non aveva senso inserirla in un provvedimento che parla di altro. Il Jobs Act non si occupa di disciplinare i rapporti del pubblico impiego, per il quale c’è una riforma in Parlamento… La mia idea è che chi sbaglia nel Pubblico paghi. Per chi non lavora bene perché non è messo in condizione di farlo, la responsabilità va attribuita ai dirigenti. Ma per i cosiddetti fannulloni va messa la condizione di mandarli a casa”.

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