Serie C: nel tempo numerose trasformazioni

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La Serie C può essere definita come il terzo livello del campionato italiano di calcio, quello più basso che si disputa a livello professionistico. Nel 2017 l’assemblea di Lega Pro ha approvato il ritorno alla denominazione originaria, unificando Prima e Seconda Divisione. In questo modo si è ritornati a ciò che esisteva fra il 1935 e il 1978. È stato proprio in quell’anno in cui la Serie C è stata distinta in due Serie, C1 e C2. La Lega Pro ha ritenuto opportuno ritornare alla denominazione originaria, anche perché può essere considerata più rappresentativa per tutti gli appassionati della Serie C di calcio.

Il regolamento della Serie C

Forse non tutti sanno che cos’è il betting exchange, ma sicuramente è uno dei tipi di trading sportivi conosciuti anche da chi è appassionato di Serie C. Per quanto riguarda il regolamento specifico di questo campionato di calcio, la stagione 2017-2018 prevede tre gironi da 19 squadre ciascuno.

Poi ci sono le promozioni in Serie B, alle quali possono accedere le squadre vincitrici dei vari gironi. Per quanto riguarda le retrocessioni in Serie D, queste si determinano disputando play out tra le squadre che si classificano al quartultimo, al terzultimo, al penultimo e all’ultimo posto.

Ogni volta che termina una stagione, le squadre vincitrici di ogni girone ricevono la coppa della vittoria, nell’ambito di una cerimonia ufficiale organizzata dalla Lega Pro.

La storia della Serie C

La Serie C fu introdotta nel 1935. Inizialmente si trattava di quattro gironi da 16 squadre su base geografica che avevano preso il via in seguito ad una riforma dei campionati nazionali iniziata nel 1929. Nel 1938 i gironi diventarono otto. Poi si continuò con questa formula fino al 1942. In questo caso infatti si giunse alla costituzione di dodici gironi.

Nel 1948 c’è stata un’altra riforma della Serie C e si tentò di riportare il tutto alla formula originaria con quattro gironi su base interregionale. Nello specifico si trattava del girone A per il nord ovest, del girone B per il nord est, del girone C per il centro e la Sardegna e di un girone D per il sud e la Sicilia.

La regola voleva che le squadre che vincevano in ogni girone erano promosse in Serie B. In quegli anni, soprattutto fra il 1948 e il 1952, si verificarono diversi scandali nel girone D, che ebbero la loro matrice in dei casi di corruzione avvenuti di frequente.

Nel 1952, anche per porre fine a varie anomalie, si decise per l’unificazione dei quattro gironi in uno solo. Furono definite due promozioni e quattro retrocessioni. Poi nel 1957 si pose mano a queste regole, arrivando a tre retrocessioni. Soltanto nel 1958 si verificò un blocco delle retrocessioni, perché si mirava ad una riorganizzazione più ampia del settore.

Ma la storia della Serie C è stata si può dire molto “tormentata”. Infatti a partire dal 1958 si tornò ad una formula a più gironi e nel corso del tempo si verificarono moltissimi ritocchi. Nel 1978, come abbiamo già anticipato precedentemente, è stata divisa in due serie, la serie C1 con due gironi e la serie C2 con quattro gironi.

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