Sigarette elettroniche costeranno più delle classiche ‘bionde’: arriva stangata

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Sigarette elettroniche costo liquidi

Sigarette elettroniche costo liquidiLo Stato ha intenzione di rendere difficile la vita di chi produce e vende sigarette elettroniche e degli ‘svapatori’. E’ probabile che il prezzo di una ricarica d’acqua costerà il doppio di un pacchetto di sigarette. La novità fa parte di un emendamento che ha da poco ricevuto l’ok della quinta Commissione della Camera. Ennesima stangata per chi cerca di abbandonare il vizio del fumo. Gli imprenditori delle e-cig dicono che lo Stato, con tale emendamento, vuole spingere i cittadini a fumare le classiche sigarette e lasciare stare le nuove e-cig.

Le multinazionali del tabacco dietro all’emendamento?

Perché lo Stato ha intenzione di rendere più costosa l’abitudine di fumare le sigarette elettroniche? Se lo domandano in molti, specialmente tutti gli ‘svapatori’ che sono riusciti, totalmente o parzialmente, ad abbandonare le classiche ‘bionde’. Non è che dietro a tutto ciò ci sono le lobby delle aziende che producono tabacco?

Diversi analisti hanno affermato che l’aumento del prezzo dei liquidi delle sigarette elettroniche rappresenta ‘il colpo finale al settore della sigaretta elettronica’ sferrato dai colossi del tabacco.

Fratelli Giorgetti nauseati

Sono allarmati per l’emendamento appena approvato dalla Commissione anche i fratelli Giorgetti, proprietari della prima azienda italiana che ha iniziato a produrre e vendere liquidi per sigarette elettroniche: ‘L’intero mondo dello svaping rischia di saltare, senza alcuna cura per i benefici che porta ai cittadini in termini di salute’.

Gianluca Giorgetti, ai microfoni del Fatto Quotidiano, ha detto che ‘lo Stato ha deciso che dovete continuare a fumare. Decidendo di tassare anche l’acqua e gli aromi naturali, il prezzo al consumo schizza ben oltre il pacchetto’.

La protesta di novembre a Piazza Montecitorio

Lo scorso novembre, tanti ‘svapatori’ e commercianti si erano riuniti a Piazza Montecitorio per protestare contro l’emendamento che, di fatto, riconduce il comparto al Monopolio di Stato. Quella protesta non è stata ascoltata, a quanto pare, dai politici.

Questo emendamento potrebbe provocare il licenziamento di molti lavoratori e mettere in ginocchio tante imprese di piccole e medie dimensioni.

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