Asselborn: Matteo Salvini va fermato

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Asselborn: Matteo Salvini va fermato

Non si placa la polemica che riguarda il ministro dell’interno italiano, Matteo Salvini, e quello degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn. Il secondo dei due è tornato a parlare ancora una volta del video contenente diverse imprecazioni pubblicato da Salvini. Dopo la ministeriale Ue in Austria e il botta e risposta tra i due che c’è stato domenica, questo è il terzo round di uno scontro che non tende a placarsi. Asselborn ne ha, poi, approfittato per parlare dei populismi e di quella che è la loro volontà di minacciare e distruggere l’Unione Europea.

Il primo scontro venerdì 14

Lo scontro tra Matteo Salvini e Jean Asselborn è iniziato venerdì 14 settebre, in occasione di una conferenza a Vienna che aveva visto un botta e risposta tra i due ministri. Da un lato l’esigenza di dover accogliere gli immigrati, ricordando all’Italia l’emigrazione che li aveva coinvolti il secolo scorso. Dall’altro la risposta di Salvini, che aveva invitato il Lussemburgo a fare lo stesso. 

Il botta e risposta tra Asselborn e Salvini

“Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni 30”, ha tuonato il ministro degli Esteri lussemburghese“Se gli piacciono tanto gli immigrati che li accolga tutti in Lussemburgo, in Italia ne abbiamo già accolti anche troppi”, ha risposto Matteo Salvini.

La questione del “merde alors”, che è diventato virale sui social dopo il video postato da Matteo Salvini, ha suscitato la rabbia dei lussemburghesi. “Se vengono ripresi incontri di ministri Ue oppure addirittura di capi di governo e di Stato, allora non ci potrà mai più essere un dibattito franco”, ha commentato il ministro.

Asselborn torna a parlare del ministro dell’interno

 “Vogliono rimettere l’interesse nazionale davanti a tutto, vogliono distruggere l’Unione come oggi la conosciamo. Noi non dobbiamo permetterglielo”. E questo il contenuto essenziale delle parole del ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, che ha parlato dei populisti e della loro minaccia all’Unione Europea che va assolutamente fermata.

Poi è tornato sulla questione Salvini: “non era un insulto al popolo italiano e nemmeno al ministro”, ha detto riferendosi al suo “merde alors” (che – dice – va tradotto con “basta”); e ancora “Non ho insultato l’Italia come ha invece propagandato Salvini con una fake news figlia di un metodo molto pericoloso tanto più se si considera che la sua è stata una provocazione calcolata”. 

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