GammaPod blocca tumore al seno: cicli radioterapia più brevi

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gammapod-cancro-seno-italiaL’obiettivo della sanità italiana e mondiale è migliorare la vita dei pazienti, anche quelli oncologici. La scienza e la tecnologia, negli ultimi anni, hanno aiutato indubbiamente sia i medici che i pazienti. Oggi la medicina dispone di apparecchi che facilitano le diagnosi e gli interventi chirurgici. La vita delle donne italiane colpite da un tumore al seno sarà più semplice perché, grazie a un portentoso dispositivo, i cicli di radioterapia saranno brevi. Xcision Medical Systems ha reso noto nelle ultime ore che l’Azienda universitaria integrata di Udine ha deciso di comprare GammaPod, il sistema di radioterapia stereotassica che garantisce cicli rapidi di radioterapia per donne affette da tumore al seno.

Ciclo 5 volte più rapido

Il dottor Marco Trovò, responsabile del reparto di Radioterapia dell’ASUIUD, è fiero della decisione presa recentemente e spiega: ‘Abbiamo scelto GammaPod per la sua capacità di cambiare la prassi. In Italia e in tutta Europa, il nostro campo si sta muovendo per curare le pazienti con cancro al seno in fase precoce con cicli più brevi di radiazioni. Il GammaPod è totalmente non invasivo e può potenzialmente consentire alle nostre pazienti di ricevere un ciclo completo di trattamento 5 volte più rapido’. Ma come funziona il GammaPod?

L’innovativo sistema consiste nel blocco del seno colpito dalla neoplasia e dalla successiva localizzazione stereotassica per rendere più efficace il trattamento. I medici, in questo modo, riescono a scoprire perfettamente la zona da curare, dirigendo le radiazioni solo verso tale area, evitando quelle sane, nonché polmoni e cuore. L’apparecchio non fa muovere il seno, quindi il trattamento risulta molto efficace. La dose di radiazioni è diretta solo verso l’area bersagliata dal cancro. Il CEO di Xcision, Cedric Yu, ha affermato che ‘ASUIUD è un centro medico accademico all’avanguardia e siamo entusiasti che condivida la nostra visione per migliorare l’esperienza di cura e la qualità della vita per i pazienti. Con GammaPod, ASUIUD sarà il primo centro in Europa ad offrire ai pazienti un’opzione totalmente non invasiva per irradiazione stereotassica parziale al seno’.

Metodo non invasivo

Alcuni membri della struttura sanitaria italiana parteciperanno al GammaPod Research Consortium, evento promosso dalla facoltà di medicina dell’Università del Maryland, a Baltimora, per valutare tutti i possibili utilizzi di GammaPod, sia prima che dopo gli interventi chirurgici. Lo scopo è aumentare la sensazione di benessere delle pazienti oncologiche in poco tempo. Il dottor Trovò è sicuro che in futuro GammaPod sarà il primo metodo usato per curare pazienti scelti in maniera accurata: ‘La possibilità di trattare un giorno i pazienti in maniera non invasiva con una singola dose di radiazioni che rimuova il tumore ed eviti l’operazione potrebbe rivoluzionare il nostro campo. Ridurrebbe il peso del trattamento sui pazienti e al contempo abbasserebbe i costi per la nostra società’.

L’apparecchio GammaPod ha ottenuto l’autorizzazione 510(k) dalla Fda americana ma in Europa può essere utilizzato solo per sperimentazioni perché non è ancora conforme alla direttiva sui dispositivi medici (93/42/EEC). In Italia, l’unica azienda che distribuisce il sistema GammaPod è la Tema Sinergie S.p.A.

Xcision Medical Systems, LLC, è un colosso nel campo di tecnologie medicali che punta a creare nuovi apparecchi in grado di rendere più efficaci le terapie e migliorare la vita dei pazienti e dei loro familiari. Il team dell’azienda opera costantemente per ampliare i vantaggi della radioterapia oncologica a numerosi pazienti e favorire terapie non invasive. Chi riceve una diagnosi di tumore, secondo tale azienda, non dovrebbe mai soffrire durante la chemioterapia o la radioterapia.

Quando a una donna viene diagnosticato un tumore al seno in fase precoce si può anche accantonare la mastectomia, ma non la radioterapia successiva all’intervento. Negli ultimi anni sono state ideate nuove tecniche per migliorare la vita delle pazienti. Con l’irradiazione dell’area interessata dalla neoplasia ed operata, ad esempio, si evitano i cicli di radioterapia esterna. Le donne colpite da neoplasie di piccole dimensioni, inoltre, possono essere curate con la radioterapia durante l’intervento. Questo perché è relativamente basso il pericolo di recidiva locale. ‘La maggiore frequenza di recidive della malattia nel seno operato, solo in caso di tumore più grande di 2 centimetri e con caratteristiche biologiche aggressive, richiede un team adeguatamente preparato perché questa tecnica si possa adottare nella routine… La radioterapia intraoperatoria, già applicata per altri tumori, funziona anche nel cancro al seno purché si selezionino con cura le pazienti che possono trarre il maggiore vantaggio da questa modalità di trattamento’, ha spiegato il dottor Roberto Orecchia.

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